Una delle prime reazioni alle minacce rivolte dal presidente turco Erdogan all'Europa (Se l'Ue ci accuserà di "occupazione" della Siria e ostacolerà la nostra "operazione" militare, "apriremo le porte a 3,6 milioni di rifugiati e li manderemo da voi!") è stata quella del vicepresidente del Copasir, il senatore di FdI Adolfo Urso.
Lo abbiamo contattato per capire quali strategie potrebbero essere messe in campo per rispondere adeguatamente al Sultano ottomano ed alla sua tremenda macchina da guerra.
Senatore, si può rimanere inermi o limitarsi a formali richiami di fronte a certe uscite?
No. Chiedo che l'UE si faccia parte attiva con sanzioni "selettive". Non intendo sanzioni in generale contro il popolo turco o le sue imprese (che lavorano molto con quelle italiane) ma contro Erdogan e la sua cricca. Si possono intraprendere azioni selettive contro persone compromesse con l'illegalità che deriva dalla repressione in corso o dalle minacce contro l'Unione Europea.
Oltre all'applicazione di sanzioni va sospeso ogni aiuto dell'UE ad Ankara. L'Unione Europea non può essere posta sotto ricatto!
Infine va aggiunto l'annullamento - non la “sospensione” - di ogni accordo per l'ammissione in Europa della Turchia.
Non è un momento favorevole per portare allo scoperto i retroscena degli anni passati? Chi ha comprato per anni petrolio o beni archeologici finanziando l'ISIS...?
L'urgenza è per ora quella di fermare un genocidio e l'azione militare. Poi ricreare una Siria stabile, unita e - possibilmente - rispettosa dei diritti civili.
Serve davvero ora una conferenza di pace sulla Siria. La Turchia sta solo aggiungendo ulteriore destabilizzazione in un Paese che ha già sofferto troppe vittime.
Riallacciare i contatti con il governo siriano può essere un'arma indiretta?
Non si può prescindere dal governo di Assad. Ne siamo tutti consapevoli. È una delle parti in causa e ha contribuito alla sconfitta dell'ISIS. Purtroppo, come accade in ogni guerra, si è macchiato anch'esso di crimini.
Senatore, in otto anni però ne sono state raccontate troppe di bugie. Soprattutto all'inizio...
La verità la lasciamo agli storici. Dobbiamo affrontare il presente: preoccupiamoci dell'eventuale messa in pratica delle minacce da parte di Erdogan con milioni di profughi che attraverseranno i Balcani. Si dovranno chiudere le frontiere?
L'Europa ha il dovere di intervenire con rapidità prima che la situazione precipiti e diventi ingovernabile.
Usa sempre il termine “Europa” perché sa che a livello internazionale l'Italia non conta nulla?
Uso quel termine perché non è solo il nostro Paese ad essere minacciato.
Non dimentichiamo poi che la Turchia fa anche parte dell'Alleanza Atlantica. Che un membro della Nato si metta a minacciare altri Paesi non è qualcosa da sottovalutare...
Speriamo che, dopo azioni a livello europeo, il popolo turco prenda presto coscienza delle conseguenze della scelleratezza degli atti del proprio governo o quanto meno del suo presidente.
Foto: presidency of the republic of Turkey