Venti di guerra nel Mediterraneo? Task Force russa verso la Siria: le Marine della NATO in allarme si muovono

(di Salvo Consoli)
22/10/16

Nonostante le crescenti turbolenze in Medio Oriente, la Russia è pronta a dimostrare di essere in grado di sostenere adeguatamente una guerra di  spedizione in Siria. Dopo quattro anni di guerra, il governo siriano resiste nonostante l’enorme scia di morti (siamo vicini alla soglia di 300.000) e distruzioni. Il 21 ottobre le autorità siriane hanno aperto un nuovo corridoio per i ribelli e civili che vogliono lasciare i quartieri orientali assediati di Aleppo,  l’ONU però ha confermato che le  evacuazioni mediche programmate non sono iniziate come previsto a causa della mancanza di garanzie di sicurezza dalle parti in guerra.

Le navi della NATO composte dalle marina di Gran Bretagna, Norvegia, Paesi Bassi stanno navigando in acque internazionali, per sorvegliare la flotta russa  con l’ordine di evitare ogni tipo di ingaggio.
La fregata HMS Richmond sta seguendo la portaerei  russa Admiral Kuznetsov con il suo gruppo navale, l'incrociatore nucleare Pietro il Grande,  due cacciatorpediniere anti sommergibile Severomorsk e Kulakov  e da quattro navi di supporto e scorta oltre a un sommergibile, nella zona di mare norvegese a nord della Gran Bretagna tra l’Islanda e la Norvegia, mentre  il cacciatorpediniere Type 45 HMS Duncan ha lasciato  Portsmouth  con rotta sud  verso il Mare del Nord.

Ricordiamo che la portaerei  Kuznetsov è equipaggiata con 15 aerei da guerra Su-33 e MIG-29K  e di circa 12 Ka-52K, Ka-27  e di altrettanti elicotteri. La task force è  la più grande forza navale dalla fine della Guerra fredda.

La Royal Navy ha schierato navi ombra per sorvegliare i movimenti della flotta russa con l’appoggio della RAF.  La novità è che la Russia anche sul mare ha assunto un ruolo internazionale con uno schieramento navale di grandi dimensioni che rispecchia il potenziamento della Marina, tornata con massiccia presenza per armamento e tonnellaggio anche nel Mediterraneo. 

Questo segnale è supportato anche dalle dichiarazione di conferma  fatte dal  prestigioso istituto di studi marittimi,  il Royal United Services Institute di Londra che vede nelle manovre russe un serio pericolo .
Di fatto la Marina russa si sta organizzando per aumentare il volume di fuoco in Siria a supporto dell'imponente operazione aerea che ha affiancato l’esercito siriano per oltre un anno, mentre le truppe di Assad stringono per l'offensiva finale su Aleppo.

Il primo ministro britannico Theresa May spinge a livello politico per coinvolgere altri Paesi europei in una posizione ferma contro la Russia e il suo ruolo crescente in Medio Oriente. 
Nel frattempo tra Dardanelli e il Mar di Marmara, aumentano le unità della VIa Flotta americana, che vigila sull’intero bacino del Mediterraneo e i Paesi che vi si affacciano. Nel Mediterraneo, oltre allo Standing Nato Maritime Group e alla VIa Flotta, ci sono anche unità navali francesi che incrociano non lontano da unità da guerra della Marina Cinese e della 24a flotta iraniana, entrata nello scacchiere da poco.

Nonostante i continui moniti contro le azioni militari della Russia in Siria, i rappresentanti della UE non sono riusciti a trovare un accordo per mandare una chiaro e univoco segnale o applicare sanzioni punitive. Nel Mediterraneo però fischiano venti di guerra e la tensione di tutti gli attori resta alta in attesa dei prossimi sviluppi.

(foto: Вмф)