Non è ancora ufficiale, ma indiscrezioni diplomatiche annunciano un ritiro unilaterale dell’Egitto dalla campagna militare nello Yemen, che vede il Cairo al fianco dell’Arabia Saudita.
Il presidente egiziano Al Sisi è stato uno dei patrocinatori iniziali della spedizione finalizzata a supportare le milizie sunnite del presidente Hadi e a combattere l’insorgenza sciita degli houthi e dei miliziani pro Saleh. La posizione dell’Egitto però si è evoluta col tempo, alla luce di una serie di assestamenti diplomatici.
Da registrare innanzitutto un riavvicinamento del Cairo all’Iran, processo maturato negli anni e poi sviluppato nel riallaccio di relazioni diplomatiche nel 2012.
L’Egitto che per 30 anni era stato l’unico Paese arabo a non avere un’ambasciata a Teheran ha assunto posizioni sempre più propositive nei confronti dell’Iran, fino a condividere l’appoggio all’intervento di Mosca in Siria.
Il voto dell’Egitto al Consiglio di Sicurezza contro la risoluzione francese per fermare i raid aerei russi su Aleppo, ha attirato l’attenzione degli osservatori internazionali sul Cairo. L’Iran dal canto suo ha rilanciato proponendo per voce del ministro degli esteri Zarif l’inserimento dell’Egitto come interlocutore ai colloqui di pace per la crisi siriana a Losanna.
Agli eventi citati sono legate le complicazioni diplomatiche con l’Arabia Saudita che ha deciso di bloccare per il mese di ottobre l’accordo per la fornitura di petrolio al Cairo, valutata in 700.000 tonnellate al mese. La disputa è continuata con riguardo al milione di lavoratori egiziani presenti in Arabia, per cui Il Cairo chiede una moratoria sulle imposte.
L’Egitto, criticato dai Paesi del Golfo per non aver mai spedito forze di terra nello Yemen, sembra sempre più fuori dall’asse con Arabia Saudita e Occidente e con il ritiro (non ufficiale) delle proprie forze aeree, sembra mandare un messaggio chiaro sul suo riposizionamento. Nonostante l’alleanza di facciata con Riad, si parla addirittura di forniture militari della marina egiziana alle forze ribelli houthi.
Le conseguenze politiche e militari sulla guerra nello Yemen sono tutte da vedere (gli Emirati Arabi Uniti si erano già ritirati ufficialmente nel giugno 2016). La scia sugli equilibri regionali e globali potrebbe essere macroscopica.
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(foto: Al-Quwwāt Al-Barriyya Al-Miṣriyya)