Libano, ai confini della guerra. Cap.8: cristiani in pericolo

(di Alessandra Mulas, Giampiero de Luca)
02/05/16

Il Libano è un paese multiconfessionale che raccoglie diverse etnie (sono riconosciute ufficialmente ben 18 diverse confessioni religiose) abituate a convivere senza problemi. Lo stesso sistema politico prevede un patto costituzionale che stabilisce la divisione delle più alte carico dello stato tra i tre gruppi principali: cristiano maroniti, sunniti e sciiti.

Ma quale è la reale situazione dei cristiani in questo piccolo paese, che per la sua posizione geopolitica subisce i contraccolpi della terribile persecuzione inflitta in questi ultimi anni dai terroristi dello Stato islamico? Ne parliamo con padre Abdo Raad vicario generale dell’ordine basiliano salvatoriano del Convento del SS Salvatore, che sorge in una bellissima valle sui Monti del Libano nella Regione di Chouf a pochi chilometri da Sidone, e direttore della scuola, sempre all’interno dello stesso complesso, che raccoglie circa 250 studenti tra cui anche numerosi profughi siriani.

Padre Abdo è molto legato all’Italia e è fiero di mostrarci i tanti progetti realizzati con alcune organizzazioni non governative e associazioni italiane a favore dei profughi siriani e iraqeni che si sono stanziati nel territorio circostante. Ha anche dato vita all'associazione “Annass Linnas” con cui realizza numerose attività a favore dei più deboli. L’ultima è ‘Cash for Work’ che permette ai siriani e libanesi di lavorare fianco a fianco e creare sinergia e integrazione tra loro che in un momento così tragico sono costretti a condividere le risorse esigue del territorio e il poco lavoro disponibile.

Insieme a padre Abdo auspichiamo che la scia della violenza termini presto, la vita possa riprendere il suo corso e che i cristiani possano tornare a crescere e avere il ruolo importante che la storia gli ha sempre attribuito.