Siria, i governativi avanzano ad Aleppo mentre il fronte curdo si spacca

(di Giampiero Venturi)
25/07/16

Il Comitato Internazionale delle Croce Rossa conferma il bombardamento di sette ospedali in tutto il Paese col coinvolgimento e la morte di un numero imprecisato di civili. Sarebbero state colpite 5 strutture nei sobborghi di Aleppo e altre due nell’area di Ghouta a est di Damasco e ad Idlib nell’ormai noto capoluogo del Governatorato della Siria nord occidentale.

Fonti anti governative (Osservatorio sui Diritti umani) assegnerebbero la responsabilità alle Forze Armate siriane che con l’aiuto di massicci bombardamenti aerei russi sarebbero in piena offensiva ad Aleppo e nei sobborghi orientali della capitale. Le stesse fonti sorvolano sulla condizione dei civili, costretti nel ruolo di scudi umani nelle aree urbane sotto controllo dei miliziani islamisti. 

Dal punto di vista militare e politico, indirettamente le notizie confermano quanto fonti di Difesa Online segnalano dal campo da alcune settimane. Mentre dal fronte sud le uniche novità riguardano l’incremento dei raid aerei di Tupolev 22M russi contro concentramenti ISIS intorno a Deir Ezzor, ad Aleppo si gioca la partita vera. Nel distretto nordovest di Layramoun unità della Guardia Repubblicana e della 4a Divisione meccanizzata delle Forze Armate siriane avrebbero occupato punti chiave dell’area industriale, continuando a strappare fette di area metropolitana in mano ai fondamentalisti islamici. 

Sempre a nord di Aleppo (a Kafr Ghaan) sono segnalati scontri molto cruenti tra miliziani del Califfato e reparti del cosiddetto Free Syrian Army. Decine di ribelli sarebbero caduti ma le notizie non avrebbero conferme ufficiali. I dati rientrano nella disputa fra fazioni anti Assad di cui parliamo da alcuni mesi. Tutto da vedere il ruolo della Turchia, madrina di Al Nusra, alla luce di quanto sta accadendo ad Ankara in questi giorni.

La vera novità politica arriva invece dal nordest della Siria. Miliziani Thuwar Al-Raqqa, parte della coalizione SDF  (Syrian Democratic Forces) messa in piedi dagli USA per puntare su Raqqa contro lo Stato islamico, si sarebbero scontrati contro i curdi delle YPG. Oltre a una decina di miliziani curdi sarebbe morto anche un soldato americano.

Le truppe SDF contendono a Damasco la corsa su Raqqa e in generale l’esito della guerra contro lo Stato Islamico. Ne abbiamo già parlato. Uno dei fattori di maggior debolezza sarebbe la componente multietnica del fronte, formato sia da miliziani curdi, sia da arabi. I curdi rinfacciano agli arabi la scarsa affidabilità e l’enigmatica posizione ideologica all’interno della guerra siriana. Gli arabi a loro volta puntano il dito sui curdi, accusandoli di anteporre i loro disegni nazionali alla battaglia comune.

In attesa di risvolti ad Aleppo aspettiamo novità da tutti i fronti. L’eliminazione degli islamisti di Jaish al Islam nella sacca di Ghouta aest di Damasco, potrebbe liberare forze fresche per l’esercito siriano e cambiare parzialmente gli equilibri in campo anche nel fronte sud.

(foto: SAA)