La Cina ha completato quattro J-20 ed entro i prossimi sei mesi tale numero potrebbe triplicarsi. Le nuove foto pubblicate dai “soliti” siti di appassionati cinesi (controllati dal governo), non lasciano adito a dubbi. Il primo caccia cinese di quinta generazione, lo Chengdu J-20, è in fase di Low Rate Initial Production (LRIP).
I quattro J-20 attualmente operativi hanno ricevuto il numero di serie 2001, 2002, 2011 e 2017. I primi due, 2001 e 2002, sono stati utilizzati come dimostratori tecnologici mentre il 2011 ed il 2017 sono in configurazione di pre-produzione. La configurazione del velivolo non ha subito modifiche, segno che il disegno aerodinamico del progetto funziona relativamente bene.
Il progetto Chengdu J-20, caccia di quinta generazione decollato per la prima volta nel gennaio del 2011, è definito dal Pentagono come “una piattaforma a lungo raggio, in grado di penetrare ambienti pesantemente difesi". I cinesi hanno sempre affermato che piattaforma di quinta generazione, “con prestazioni simili all’F-22 ma con i costi operativi dell’F-35”, sarebbe entrata in servizio con Capacità Operativa Iniziale entro il 2018. Ma il rateo di produzione e le consegne di prova all’esercito cinese, confermerebbero l’entrata in servizio del J-20 anticipata alla metà del 2017.
Il J-20 è una piattaforma che trae ispirazione da russi, americani ed europei. Presenta similitudini nel design al dimostratore tecnologico MiG 1.44 che, a sua volta, ricorda l’EFA-2000. Per l’Occidente, invece, il Chengdu J-20 trae ispirazione dal Northrop YF-23, unico prototipo proposto insieme all’YF-22 per il progetto Advanced Tactical Fighter (v.articolo).
Per il Chengdu J-20 si prevedono almeno sei varianti: intercettore a lungo raggio, dogfight e scorta, attacco al suolo, ricognizione a lungo raggio, attacco elettronico e piattaforma di lancio per missili anti-satellite. Anche lo J-20 è attualmente equipaggiato con due turboreattori di fabbricazione russa, anche se il caccia di linea dovrebbe essere dotato di un motore di concezione e produzione nazionale.
La concezione cinese di disporre di due caccia stealth per differenti tipologie di missioni è la medesima degli Stati Uniti: F-22/J-20 per la supremazia (dominio) aereo ed F-35/J-31 per il bombardamento, Close Air Support e supporto tattico.
Nel 1992, la Cina ha acquistato alcuni Su-27SK dalla Russia per poi presentare, quindici anni più tardi, lo J-11B, una versione spudoratamente identica al supercaccia russo. Ma le copie non finiscono qui. Secondo i russi la Cina, in violazione degli accordi sulla proprietà intellettuale, avrebbe clonato il progetto del Su-33, il sistema di difesa aerea S-300, i disegni del più potente lanciarazzi d'artiglieria al mondo, il BM-30 Smerch e le specifiche dell'obice semovente 152 mm 2S19 Msta.
Ad oggi, il problema principale del J-20 è legato al suo apparato propulsivo. Il J-20 non sarà in grado di raggiungere il suo pieno potenziale fino a quando la Cina non sarà in grado di sviluppare dei motori con un rapporto spinta-peso di dieci a uno. Nonostante gli sforzi, i cinesi non hanno ancora sviluppato motori a reazione in grado di raggiungere le prestazioni dei Pratt & Whitney F119 e F135, che equipaggiano rispettivamente l’F-22 Raptor e l’F-35 Lightning della Lockheed Martin.
Probabilmente, i cinesi puntano a sfruttare la tecnologia dei turbofan russi (NPO Saturn AL-41F1) che equipaggiano i Su-35E (Pechino ne ha acquistati dodici) per sviluppare un nuovo sistema propulsivo.