La Turchia ha impedito ad un ricognitore russo Antonov An-30B (nome in codice NATO Clank) di effettuare il volo previsto dal trattato Open Skies nel proprio spazio aereo. Il divieto sarebbe avvenuto dopo la scoperta da parte di Ankara della rotta che avrebbe dovuto seguire il ricognitore russo: essa avrebbe incluso aree in prossimità del confine siriano oltre a sorvolare basi aeree dove sono concentrati i jet della NATO. A dichiararlo è stato Sergey Ryzhkov, capo del Dipartimento del Ministero della Difesa russo per il controllo di attuazione dei trattati. Il turboelica della VVS (l'Aeronautica militare della Federazione) avrebbe dovuto svolgere le sue rilevazione tra il 2 e il 5 febbraio.
Il trattato Open Skies (http://goo.gl/tvoDFN) è stato firmato nel 1992 da 34 Stati: Bielorussia, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Canada, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Federazione Russa, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia, Ucraina, Gran Bretagna e Stati Uniti d'America.
Esso prevede che un "velivolo d'osservazione disarmato, ad ala fissa designato per effettuare voli d'osservazione e immatricolato dalle competenti autorità di uno Stato Parte e munito di sensori concordati possa effettuare un volo di rilevazione e fotogrammetria nello spazio aereo di un Paese membro su una rotta precedentemente comunicata al fine di promuovere una maggiore apertura e trasparenza nelle loro attività militari e di potenziare la sicurezza mediante misure miranti a rafforzare la fiducia e la sicurezza".
Le presunte violazioni dello spazio aereo turco da parte dei jet russi lungo il confine siriano (l'ultimo rilievo è di pochi giorni fa e riguarda un Su-34 decollato dalla base di Hmeymim, nei pressi di Latakia) potrebbe essere la causa della presa di posizione del governo di Ankara nonostante la Turchia sia firmataria del trattato. Da quando la Russia è intervenuta a supporto di Assad nella crisi siriana si sono registrati diversi duelli a distanza tra caccia della VVS (ma anche di altre aviazioni militari) e turchi: il più grave conclusosi con l'abbattimento del Su-24 russo da parte di un F-16 dell'aviazione turca lo scorso 24 novembre (vedi approfondimento). Questo ennesimo caso non fa che aggravare i rapporti già tesi tra i due Paesi e paleserebbe l'intenzione della Turchia di nascondere ciò che accade lungo i suoi confini con la Siria.