E’ stato battezzato ufficiosamente dalla Cornell University come il programma “Terminator 2”, traendo spunto dal film di fantascienza con protagonista Arnold Schwarzenegger. In realtà si tratta di un progetto finanziato dall’Air Force per lo sviluppo futuro di un drone muta-forma in grado di eseguire la scansione di svariati contesti.
Sarà realizzato in materiale composito, con parti in metallo e silicone. Una sorta di “metallo liquido”, ecco il perché del riferimento al secondo episodio della saga Terminator.
L’obiettivo è quello di sviluppare un mini drone in grado di ambientarsi grazie alla sua capacità di auto-adattamento: volare, immergersi nell’acqua e nuotare. Il programma è stato subito finanziato dal Pentagono che intende sfruttare il know-how dei ricercatori della Cornell University per sviluppare i nuovi mini-droni militari.
Quello che è stato definito come “morphing material”, secondo il gruppo di studio della Cornell, si ottiene immergendo schiuma di silicone nel metallo fuso. Successivamente, ponendo il materiale composito sotto vuoto, il metallo viene risucchiato dai pori della schiuma. Tali caratteristiche consentono al materiale capacità auto-rigeneranti.
Il materiale – hanno spiegato i ricercatori a LiveScience - se riscaldato vicino ad un altro della sua stessa composizione, si fonde con una leggera perdita di resistenza meccanica, aumentando la sua massa.