Nel corso della conferenza sullo stato della federazione del marzo 2018, il presidente russo Vladimir Vladimirovich Putin aveva colto l'occasione per annunciare al mondo l'entrata in servizio di una nuova classe di armamenti sia convenzionali che strategici destinati a potenziare le forze armate russe. In particolare l'attenzione della maggior parte degli osservatori internazionali si era allora concentrata su sei nuovi sistemi d'arma cosiddetti “strategici”; tra di essi, quello che ha segnato senza dubbio il maggiore passo in avanti, in termini di innovazione tecnologica e dottrinale, è il “veicolo supersonico planante Avangard”.
Concepito come mezzo di dissuasione strategica ad alto potenziale tecnologico, l'Avangard rappresenta la prima “arma strategica” di concezione interamente “russa”. La ratio sottostante questo apparente ossimoro è che tutte le altre armi strategiche ad oggi in servizio presso le forze armate russe, così come quelle che stanno venendo progettate al momento, traggono origine dal lavoro progettuale iniziato già in epoca sovietica. Al contrario, pare che l'Avangard sia un progetto assolutamente nuovo e, per certi versi, rivoluzionario. Spesso impropriamente descritto come un missile, in realtà l'Avangard è un aliante che viaggia a velocità supersonica. Secondo quanto è possibile dedurre dalla (scarsa) letteratura scientifica in materia, in caso di utilizzo operativo, l'Avangard verrebbe messo in orbita mediante l'utilizzo del “veicolo di lancio” di un missile balistico. A tal proposito, le forze armate russe hanno espressamente menzionato l'UR-100NUTTKh/RS-18 (nome in codice NATO: SS-19 Stiletto), l'R-36M2 Voevoda (nome in codice NATO: SS-18 Satan) e l'RS-28 Sarmat (nome in codice NATO: SS-X-30).
L'Avangard verrebbe quindi caricato nella testata di lancio di un missile balistico al posto dell'usuale carico di MIRV (Multiple Independently targetable Reentry Vehicles) e successivamente rilasciato una volta che il “booster” abbia raggiunto la quota prestabilita. A questo punto l'aliante inizierebbe a viaggiare autonomamente spinto da uno “scramjet” (Supersonic Combustion RAMJET – motore a reazione ad altissime prestazioni) che, a detta dei Russi, dovrebbe spingere l'Avangard fino alla velocità di Mach 20-25 che, per un veicolo di 40-50 tonnellate, è davvero tanto! A tale velocità, l'aliante verrebbe avvolto da un fascio di “plasma” (il quarto stato della materia) che sottoporrebbe il veicolo a pressione e calore elevatissimi, schermandolo al contempo da qualsiasi tipo di onde elettromagnetiche conosciute. Questo solleva due importanti interrogativi:
- Che tipo di materiali rivestono la struttura dell'Avangard?
- Come hanno fatto i Russi a risolvere il problema della trasmissione dei dati per la correzione della rotta?
Se al primo quesito si può rispondere facendo riferimento agli enormi progressi avvenuti negli ultimi anni nel campo delle ceramiche speciali per uso industriale, la risposta alla seconda domanda non è così ovvia. A tutt'oggi, infatti, non esiste alcuna teoria fisica che ci permetta di affermare che sia possibile inviare segnali elettromagnetici di qualsiasi tipo attraverso uno strato di plasma. È questa la ragione per cui le capsule spaziali e i vecchi Space Shuttle, al momento del rientro in atmosfera non erano/sono in grado di comunicare con la base per diverso tempo, finché non uscivano/escono dal campo del plasma atmosferico.
Qualora l'Avangard si comportasse come un drone delle prime generazioni, tale problema verrebbe semplicemente risolto caricando tutti i dati necessari del percorso di volo prestabilito nel computer di bordo. Tuttavia, sia gli alti vertici delle forze armate russe che lo stesso presidente Putin hanno più volte rimarcato la capacità unica dell'Avangard di operare improvvisi e repentini cambiamenti di rotta ad altissima velocità per evitare le aree maggiormente coperte da “cupole” di difese antiaeree e, proprio a tal fine, l'aerodinamicità stessa dell'aliante sarebbe stata curata nei minimi dettagli. Tale capacità quindi, presuppone necessariamente la presenza di un sistema di guida capace di ricevere correzioni di rotta via satellite o altre piattaforme terrestri, aeree o navali. Ma come sarebbe possibile tale operazione una volta che l'Avangard, raggiunta la massima velocità, sia avvolto da un fascio di plasma? Al momento è impossibile, quanto meno per l'autore del presente articolo, rispondere a questa domanda ma, se i tecnici del MITT (Istituto Moscovita di Tecnologia Termica) sono veramente riusciti ad infrangere la “barriera del plasma” allora si tratterebbe di uno dei più grandi balzi in avanti nel campo della fisica, meritevole senza alcun dubbio del Premio Nobel.
I primi test sul campo dell'Avangard risalgono al febbraio 2015 e sono continuati fino a dicembre 2018. In tutte queste occasioni, l'aliante è stato più volte lanciato sia mediante vettori UR-100NUTTKh/RS-18 che mediante R-36M2 Voevoda dal poligono militare di Dombarovsky, nell'oblast' di Orenburg colpendo bersagli situati nel poligono missilistico di Kura, nella penisola di Kamchatka, nell'Estremo Oriente russo. In uno di questi test, nel giugno del 2016, l'aliante è stato spinto senza problemi fino alla velocità di 11.200 chilometri all'ora (comunque molto inferiore a quella dichiarata di Mach 20-25) colpendo poi con successo il “falso bersaglio” designato.
Il 26 dicembre 2018, i Russi hanno reso pubblico un video dell'ultimo test dell'Avangard dopo di che, l'aliante potrà finalmente entrare in produzione di serie e, a partire dalla seconda metà del 2019, venire consegnato ai reparti operativi delle “Forze Missilistiche Strategiche” della Federazione Russa. A seconda del tipo di missione da svolgere (allerta nucleare, attacco di precisione, ecc...) l'Avangard potrà essere dotato di testate sia nucleari che convenzionali, oppure potrebbe essere dotato di una testata inerte fatta di materiali cosiddetti “superduri” in modo fungere da “arma cinetica” contro bersagli situati in profondità, come bunker anti-atomici. In questo caso, a distruggere il bersaglio non sarebbe la potenza della testata convenzionale o nucleare utilizzata ma la combinazione di forza di gravità ed energia cinetica liberata dal corpo in caduta (la testata inerte) che arriverebbe a sviluppare un energia sufficiente da liberare nel terreno le onde sismiche di un “piccolo terremoto”. Inoltre, l'estrema precisione dell'arma (sempre secondo quanto dichiarato dalle autorità russe) e la possibilità di poter essere lanciata da ben tre missili balistici diversi comporterà anche una notevole razionalizzazione delle spese militari.
Resta da vedere come si comporterà l'aliante alla prova dell'impiego operativo e quali tipi di contromisure adotteranno gli Americani ed i i loro alleati occidentali per vanificarne la minaccia.*
*NOTA: Le forze armate russe hanno reso pubblico il successo dell'ultimo e definitivo test dell'Avangard il 26 dicembre 2018 mediante la diffusione di un video. Esso, tuttavia, si limita a mostrare il lancio, tramite missile balistico, dal poligono di Dombarovsky. Nessuna immagine dell'Avangard in quanto tale, nonché della traiettoria in volo dell'aliante e del “centro” nel poligono di Kura e stata diffusa. Contestualmente, sono affiorate notizie, provenienti dalla Siberia orientale, dalla regione di Khabarovsk, secondo le quali un rilievo montuoso situato sull'ansa del fiume Bureya, affluente del fiume Amur, e lontano 73 chilometri dal villaggio più vicino (Chekunda) sia letteralmente “sprofondato” in maniera inspiegabile, crollando letteralmente su se stesso e riversandosi sul fiume sottostante. A dare l'allarme sono stati i tecnici di una diga situata nella zona che, nonostante la notevole distanza dalla zona dell'evento, hanno registrato un anomalo “terremoto”. Le autorità russe non hanno finora dato una spiegazione ufficiale ai fatti, anche se gli scienziati interpellati hanno parlato di un'imponente frana, oppure della caduta di un piccolissimo meteorite. Probabilmente non esiste alcuna correlazione tra il test dell'Avangard e “l'evento di Chekunda”... tuttavia, allo stato attuale delle cose ed in mancanza di delucidazioni, la coincidenza di questi due accadimenti potrebbe risuonare sospetta.
(foto: MoD Fed russa / web)