L’F-35, tra carenze hardware e software, presenta 419 criticità. E’ quanto ha confermato il capo del programma F-35 per il Dipartimento della Difesa, il generale Christopher Bogdan, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nel suo quartier generale ad Arlington, in Virginia.
“Il numero continua a scendere, ma ad oggi abbiamo centinaia di sfide tecniche da affrontare e risolvere. Risultano confermate 419 criticità che dobbiamo risolvere. Credo che potremmo farcela entro i prossimi due anni, probabilmente entro il primo trimestre del 2018”.
Bogdan, nonostante le criticità e le sfide da affrontare, ha confermato la Capacità Operativa Iniziale dell’F-35A con l’Air Force, prevista per l’agosto del 2018.
“Le maggiori criticità le stiamo incontrando sui principali sistemi di missioni (radar e sensori). Alis (Autonomic Logistics Information System) non è ancora affidabile”.
ALIS è il centro nevralgico del sistema F-35 e dovrebbe conferire ai piloti così come alla forza a terra di supporto, la capacità di intraprendere azioni proattive per garantire l’efficienza del caccia in qualsiasi teatro operativo. La versione di ALIS consegnata ai Marine è la 2.0.1. Questa versione implementa tutte le migliorie fino ad oggi apportate nel quadro di un approccio di sviluppo incrementale.
Migliorata ed incrementata la capacità in tempo reale della manutenzione dei velivoli, così come la pianificazione della missione ed il debriefing. Le missioni sono caricate su un hard disk. Una volta in rete, ALIS monitora il caccia e suggerisce al personale di terra le manutenzioni necessarie prima e dopo la missione.
Nonostante le migliorie apportate (lo scorso luglio i falsi positivi rilevati erano dell’80%), ALIS soffre di “molteplici criticità dovute ad un'architettura complessa con probabili ed in gran parte non testate carenze informatiche".
(foto: BAE Systems)