Un F-35A ha preso fuoco durante un'esercitazione presso la Mountain Home Air Force Base, nell’Idaho. È quanto comunica l'Air Force in una nota ufficiale.
L'incidente è avvenuto ieri, intorno alle dodici, e ha coinvolto un F-35A dal 61° Fighter Squadron di stanza presso la Luke Air Force Base. Non ci sono feriti, l’incendio è stato spento in fretta. Come misura precauzionale, sia il pilota che i sette aviatori del personale di terra, sono stati trasportati nel centro medico della base. Tutti sono già stati dimessi.
Sette F-35A sono stati schierati presso la Mountain Home Air Force Base per la formazione dei piloti. L’Air Force ha immediatamente aperto un’inchiesta per stabilire la natura del sinistro. Sotto osservazione il motore F135 prodotto da Pratt & Whitney dell’F-35. Si ignora, infine, se l’incendio di poche ore fa possa essere correlato al problema dell’isolante difettoso che ha già messo a terra quindici velivoli operativi e che riguarda altri 42 F-35 in linea di produzione. Se venisse confermata quest’ultima ipotesi, il problema dell’isolante difettoso si estenderebbe non ad un solo lotto di produzione come si pensava in precedenza, ma all’intera serie del modello A.
La scorsa settimana, l'Air Force ha messo a terra quindici F-35A dopo aver scoperto una perdita di refrigerante all’interno dei serbatoi di carburante. Successive indagini hanno confermato l’anomalia identificata nella scarsa qualità dell’isolante utilizzato, in alcuni velivoli già in avanzata fase di decomposizione.
L’Air Force conferma ufficialmente l’impiego dell’isolante difettoso in 57 velivoli, 42 dei quali in linea di produzione a Fort Worth, in Texas. Il materiale difettoso è stato fornito da uno dei due subappaltatori utilizzati da Lockheed Martin. Messi a terra dieci F-35A schierati presso la Hill Air Force Base, nello Utah, quattro nella Luke Air Force Base, in Arizona ed uno presso la Nellis Air Force Base, in Nevada. Due dei quattro F-35A schierati presso la base di Luke appartengono alla Norvegia. In tutti i velivoli sono state riscontrate le medesime criticità. Il liquido di raffreddamento potrebbe avere contaminato il combustibile, ma si stanno sviluppando procedure per risolvere o attenuare il problema. Fino ad allora, gli F-35A trattati con l’isolante difettoso resteranno a terra.
Identificato per la prima volta durante l’estate, il problema dell’isolante difettoso è stato oggetto di un’indagine interna a cura della Lockheed Martin. Nella nota diramata, Lockheed dichiara che “lo sgretolamento dell’isolante, avrebbe potuto occludere le linee di collegamento tra le ali e la fusoliera. Questo potrebbe portare ad una eccessiva pressione negativa nei serbatoi di carburante durante le operazioni a terra o positiva eccessiva durante il volo. In entrambi i casi, l'eccessiva pressione potrebbe causare danni strutturali ai serbatoi di carburante”.
L’isolante difettoso è stato utilizzato soltanto nel modello A dell’F-35. Nessun problema per le versioni B e C. Il JPO (Joint Program Office) ribadisce il difetto di fabbricazione e non un problema tecnico che potrebbe influire sulle prestazioni del velivolo. Lockheed Martin precisa che il rapporto di lavoro con la società che ha fornito il materiale difettoso non è in discussione. Sui 42 F-35A in linea di produzione a Fort Worth, in Texas, è stato già utilizzato l’isolante difettoso.
Il JPO rassicura l’imminente inizio delle riparazioni, ma ignora ufficialmente la tempistica. Tra i caccia in linea di produzione trattati con l’isolante difettoso figurano quelli acquistati da Italia, Giappone, Norvegia ed Israele.
(foto: web / U.S. Air Force)