Francia e Egitto si esercitano a ridosso della Libia: la De Gaulle torna nel Mediterraneo

(di Davide Bartoccini)
02/03/16

Come annunciato la scorsa settimana, la portaerei a propulsione nucleare Charles de Gaulle ha abbandonato il Golfo Persico per tornare a operare nel Mar Mediterraneo orientale. L'Ammiraglia della flotta francese, che era a capo della Task Force 50 e in due mesi ha condotto con i suoi aerei 23 missioni ISR (intelligence surveillance and reconnaissance) e 80 raid contro obiettivi del Daesh tra Iraq e Siria, adesso si prepara per un'esercitazione al largo delle coste egiziane poco distanti dal Golfo di Sirte (Libia). A riportarlo per primo il sito d'intellicenge israeliano Debka.

Salpata il 22 febbraio la De Gaulle è stata segnalata in questi giorni in prossimità del Canale di Suez, attraverso il quale raggiungerà entro la fine di questa settimana le coste di Alessadria. Lì si troverà al rendez-vous con la fregata egiziana 'Tahya Misr' (classe Aquitaine).

La 'Tahya Misr', costruita dalla francese DCNS e in forza alla Marine Égyptienne, è una FREMM (Frégate Européenne Multi-Missions) di 2° generazione provvista di sistemi d'arma missili anti-aerei, anti-missile e anti-nave MBDA ASTER/ASTER30 e MdCN. È stata acquistata dal governo egiziano per essere messa a protezione del Canale di Suez e della Penisola del Sinai in caso di eventuali attacchi terroristici di matrice islamica.

La fregata sarebbe stata inviata a largo del Mediterraneo dopo che il presidente francese Francois Hollande e il presidente egiziano Abdul-fatteh El-Sisi avrebbero pianificato: "un attacco congiunto contro le posizioni dell'ISIS in Libia", e questa esercitazione navale congiunta fungerebbe da 'prova di coordinamento' tra le due marine militari.

Le medesime fonti hanno rivelato che durante gli ultimi giorni anche le aviazioni dei due paesi si preparano ad operazioni 'congiunte'; i cacciabombardieri della De Gaulle, una forza composta da 18 Rafale, 8 Super-Etendard dovranno effettuare atterraggi di prova nelle basi aere egiziane in prossimità del confine libico (come Mersha Matruh, Inchas) per eventuali rifornimenti carburante o per atterraggi in caso di emergenza.

Non è un segreto ormai che la situazione in Libia sia sempre più 'calda', e che i francesi, che nutrono particolari interessi nella regione, abbiano già sul territorio un 'commando' di 150 unità apparenti alla forze speciali (dei quali 27 sarebbero stati identificati come esperti cecchini).

Questo commando sarebbe intento, insieme ai corrispettivi delle SAS britanniche e Navy Seal americani, a preparare un sospetto scenario di TTW (Transition to War).