Giappone: prototipo del futuro caccia di quinta generazione in volo a febbraio

(di Franco Iacch)
05/01/16

Il Technical Research and Development Institute del Ministero della Difesa giapponese ha comunicato che l’Advanced Technology Demonstrator-X (ATD-X), il nuovo dimostratore tecnologico utilizzato per sviluppare il prossimo caccia di quinta generazione F-3, volerà entro il prossimo febbraio. Il nome scelto per il dimostratore tecnologico è “Shinshin”, Spirito del Cuore.

Il Giappone, prevede di avviare la produzione di serie del programma F-3 nel 2027. Quest’ultima data, però, potrebbe non essere rispettata considerando i ritardi fino ad oggi accumulati con il prototipo ATD-X.

Da rilevare che il programma F-3 nasce in risposta al rifiuto degli Stati Uniti di vendere al Giappone la tecnologia dell’F-22 Raptor. Il rifiuto ufficiale da parte del Congresso americano risale al 2007. In questo lasso di tempo, Tokyo ha “ripiegato” sul Joint Strike Fighter con l’acquisizione, ufficializzata nel 2011, di 42 F-35A. Gli F-35 giapponesi sono stati definiti come una “soluzione temporanea” in attesa della messa in produzione del primo caccia indigeno di quinta generazione del Paese.

Il dimostratore tecnologico dovrà dimostrare l’efficacia delle tecnologie giapponesi sviluppate per il futuro caccia di serie di quinta generazione. Alcune delle tecnologie sviluppate dalla Technical Research and Development Institute, riguardano la spinta vettoriale tridimensionale, per un sistema simile a quello utilizzato sul Rockwell X-31. Tali superfici mobili, avrebbero già dimostrato di inficiare il profilo a bassa osservabilità del prototipo. Tra le caratteristiche implementate un sistema di controllo di volo “fly-by-optics”, immune alle contromisure elettromagnetiche e che consente maggiore velocità di trasmissione.

Oltre al radar a scansione elettronica e capacità ECM ed ESM, lo Shinshin possiede la “capacità di auto-riparazione”. Secondo il Technical Research and Development Institute, “il prototipo rileva automaticamente i guasti o i danni sulle superfici di controllo e calibra quelle funzionanti per mantenere il volo controllato”.