L'Iran ha svelato alcuni componenti del sistema antiaereo S-300 acquistato dai russi. Le prima parti sono giunte nel paese la scorsa settimana. Durante una parata in onore della Festa delle Forze Armate che si è conclusa ieri, il presidente Hassan Rouhani ha precisato che tali armi non rappresentano una minaccia alcuna per i paesi limitrofi.
"Nessuna di queste armi si rivolge ai nostri vicini. Il loro unico scopo è difendere la Repubblica Islamica dell’Iran. Sistemi come l’S-300 saranno un deterrente attivo”.
Lo scorso 11 aprile, il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Hossein Ansari Jaber, aveva confermato l’arrivo del primo S-300. Il contratto per la fornitura di cinque sistemi S-300 è stato siglato nel 2007 per una cifra di poco inferiore ai 900 milioni di dollari. Fornitura poi congelata a causa delle sanzioni elevate dalla Nazioni Unite contro l'Iran. Nella primavera dello scorso anno, il presidente russo Vladimir Putin ha tolto l’embargo sui sistemi S-300 per l’Iran.
L’S-300 è un sistema di difesa progettato per la difesa tattica contro bersagli ad ampio spettro come missili balistici, velivoli ed elicotteri. I dettagli dell’accordo non sono mai stati resi noti. I due paesi hanno sempre parlato di una fornitura per cinque sistemi (ogni missile S-300 dovrebbe avere un costo di oltre 1 milione di dollari). L’Iran, dovrebbe avere anche acquistato almeno cento missili 9M82M/9M83M.
I missili si affidano ad un sistema inerziale con aggiornamento radio a metà percorso, mentre nella fase terminale ad un radar semi attivo. Gli S-300 sono ritenuti immuni alla maggior parte delle contromisure ECM occidentali. Una volta messi in linea, non richiedono manutenzione per almeno dieci anni.
Entro l’estate, il primo reggimento iraniano equipaggiato con i sistemi S-300 entrerà in servizio a copertura di possibili obiettivi.