Visto il ruolo sempre più importante che assumerà, nel prossimo futuro, l’estremo Nord, le Forze Armate della Federazione Russa hanno avviato un programma (acquisendo nuovi mezzi e intensificando l’addestramento) per consentire ai propri reparti di operare efficacemente nell’Artico.
Nella celebrazione della vittoria nella Grande Guerra Patriottica (così i russi definiscono la Seconda Guerra Mondiale), lo scorso 9 maggio, si sono potuti vedere sfilare alcuni mezzi con verniciatura bianca (su cui campeggiava l’orso bianco, simbolo della Brigata Artica): motoslitte TTM-1901-40 BERKUT-2, trasportate su autocarri KamAZ-65117, veicoli blindati da trasporto truppe BTR-82A, sistemi missilistici superficie-aria Kupol Tor-M2DT (SA-15 GAUNLET) e KBP Pantsir-SA (SA-22 GREYHOUND), ambedue installati su scafi cingolati a due elementi Vityaz DT-30PM.
L’interesse da parte di Mosca per le zone più settentrionali della Russia è dovuto alla possibilità di accedere, a causa del progressivo assottigliamento dei ghiacci, a grossi giacimenti di petrolio e gas naturale. A tal fine, nel 2017, la Flotta del Nord ha ricevuto cospicui quantitativi in unità navali e sistemi d’arma, incluso il nuovo rompighiaccio ILYA MUROMETS. Infatti, come sottolineato dal presidente Putin il 1° marzo scorso: la Russia ha sempre avuto e vuole continuare ad avere la più potente forza navale artica al mondo.
La giurisdizione delle unità che operano nel teatro artico spetta al Comando Strategico Interforze della Flotta del Nord, il cui controllo si estende sulle aree militari di Murmansk, Arkhangelsk, Komi, Nenets nonché sulla maggior parte delle isole russe nel Mare Artico.
Il 14° Corpo d’Armata controlla le forze di terra della Brigata Artica (composta da diverse brigate delle Forze Armate russe), che sono principalmente l’80ᵃ e la 200ᵌ Brigata Autonoma Motorizzata. Inoltre ne fanno parte anche la 61ᵃ Brigata SPUTNIK di Fanteria di Marina, la 536ᵃ Brigata di Artiglieria Missilistica per Difesa Costiera, il 516° Reparto Segnalazioni e il 180° Battaglione Genieri Navali.
I semoventi contraerei Tor e Pantsir appartengono al Comando della Difesa Aerea, inoltre, sulla base aerea di Tiksi è stanziato un reggimento di caccia intercettori MiG-31M FOXHOUND-B.
Per quanto riguarda il potenziale strategico, la Brigata Artica può avvalersi dei bombardieri Tupolev Tu-160 BLACKJACK, nelle varie versioni, e Tupolev Tu-95MS BEAR-H.
È ormai evidente che il futuro teatro di scontro tra le Potenze sarà l’Artico, a causa delle sue preziose risorse, pari, sembrerebbe, al valore dell’intera economia americana. La Russia, ma anche la Cina, si stanno preparando ormai da tempo, gli Stati Uniti e la Norvegia cercano di limitarne i disegni.
(foto: MoD Fed. russa)