Le dispute territoriali nel Mar Cinese preoccupano l'Indonesia che, temendo di cadere nel mirino di Pechino, schiera una guarnigione a sorveglianza dell'arcipelago di Natuna, dove sorgerà una 'Pearl Harbor' indonesiana per dissuadere ogni genere di rivendicazione territoriale della Repubblica Popolare Cinese.
Mentre la Cina inviava un gruppo di 16 caccia Shenyang J-11BH/BSH (copia del Su-27 russo, nome in codice NATO 'Flanker B+') sull'Isola di Woody (v.articolo), base aerea avanzata adiacente una zona di mare contesa con il Vietnam, l'Indonesia inviava a sorveglianza del Mar Cinese meridionale cinque caccia F-16. Questa gruppo aereo, stabilitosi a Pulau Besar Natuna, dovrà sorvegliare l'area: motivo di tensione tra i due paesi e teatro di continui sconfinamenti da parte di natanti cinesi, e fungere da deterrente. Al centro della disputa tra i due paesi la zona di mare circostante l'arcipelago delle Natuna.
La base di Ranai (Palua Besar) verrà per questo sottoposta ad ampliamento per diventare, come ha dichiarato Agus Supriatna, l'air cheif marshal della TNI-AU (aeronautica indonesiana): "Una base militare come lo è Pearl Harbor nelle Hawaii per gli americani". Da lì, secondo il ministro della Difesa indonesiano, generale Ryamizard Ryacudu, bisognerà :'Sorvegliare i confini del paese'.
A Ranai sono già state schierate 4 unità delle forze speciali dell'areonautica indonesiana, i Korps Pasukan Khas (PASKHAS) noti anche come i 'berretti arancioni'. La base è stata poi dotata di sistemi radar all'avanguardia e del sistema di difesa aerea di fabbricazione tedesca 'Oerlikon Skyshield', provvisto di un cannone multiruolo da 35 millimetri capace di sparare 1000 colpi al minuto. I lavori prevedono anche la costruzione di nuovi hangar e del recupero di una pista d'atterraggio dismessa, oltre ad un ingente ampliamento delle capacità del porto militare. La zona di mare in questione verrà giornalmente sorvegliata da 3 fregate della TNI-AL (Marina Militare indonesiana)
Perché proprio Natuna?
Anche se il governo cinese ha riconosciuto da tempo la sovranità dell'Indonesia sull'arcipelago delle Natuna (dove sono presenti ingenti riserve di gas), in base alle proprie leggi o 'abitudini' sulla pesca consente ai propri pescherecci di spingersi fino a lambire, talvolta 'violare' i confini della ZEE (Zona economica esclusiva) delle Natuna settentrionali.
"Natuna è come una porta, e se non verrà custodita i ladri entreranno." Ha dichiarato recentemente il ministro Ryacudu.
L'ultimo incidente verificatosi nelle acque territoriali delle Natuna risale al mese scorso, e ha visto coinvolte un pattugliatore della TNI-AL, che intento a trainare in porto un peschereccio cinese colpevole di aver violato le acque territoriali indonesiane , è stato speronato dalle navi della Guardia Costiera cinese che sono riuscite a trarlo in salvo. Ulteriori richieste da parte della Marina indonesiana di prendere in consegna il peschereccio che aveva sconfinato sono state ignorate dalle autorità cinesi.
(foto: Korps Pasukan Khas, U.S. Navy)