Lo scontro tra la Russia e l’Ucraina ha assunto ormai la forma di un conflitto congelato. Tuttavia la tensione può salire in qualunque momento, vista la grande importanza strategica del teatro ucraino e l’entità delle forze schierate.
È noto che l’Esercito russo ha in programma l’acquisizione di carri e veicoli da combattimento di nuova generazione, come il nuovo MBT T-14 ARMATA.
Il T-14 ha un peso in ordine di combattimento di 40 tonnellate, ed è spinto da un motore diesel che sviluppa oltre 1.200 Hp di potenza, che gli permette di raggiungere una velocità di 75 km/h. l’armamento principale è costituito da un cannone/lanciamissili 2A82-1M da 125 mm ad anima liscia e una mitragliatrice coassiale PKTM da 7,62x54 mm.
Ancora scarse le informazioni sulla blindatura, comunque sono evidenti i 5 lanciatori fissi di grosso calibro del sistema di protezione attiva AFGHANIT, posti a destra e a sinistra sotto la torre, usati per le contromisure hard kill, i relativi sensori radar e optronici installati nella torre stessa, e dei 2 lanciatori orientabili a 12 celle, impiegati per le contromisure soft kill. Buona parte delle fiancate dello scafo è protetta da una fila di mattonelle di corazzatura reattiva di quarta generazione denominata MALACHIT.
Visto comunque gli elevati costi sarà possibile per Mosca, almeno inizialmente, equipaggiare una sola unità con 88 T-14: il 1° Reggimento Corazzato della Guardia, che schiera due battaglioni carri e uno meccanizzato
Dal canto suo Kiev sta provvedendo ad introdurre in servizio nuovi sistemi d’arma come il carro armato M-84 OPLOT (foto apertura).
Partendo dal carro T-80UD, l’architettura generale è rimasta inalterata, con una torretta biposto e il pilota ubicato in posizione centrale nello scafo.
Particolarmente curata è la protezione di tipo composito, con strati metallici alternati a strati di gomma; inoltre è installata una protezione di tipo reattiva onde contrastare le cariche HEAT con testata in tandem.
Invece delle precedenti mattonelle le cariche reattive si trovano sotto uno strato uniforme, che le preserva da colpi di armi leggere e dalle schegge, in quanto ogni carica è situata in una piccola cella, separata da quella adiacente da una lamina di metallo. L’OPLOT è armato con un pezzo KBA-3 da 125 mm ad anima liscia, derivato dal 125 sovietico. Il sistema di caricamento automatico utilizza ancora la giostra per 28 proiettili, divisi fra proietto e cariche di lancio. Il cannone è in grado di lanciare il missile controcarro a guida laser, di concezione nazionale, COMBAT. Il missile è diviso in due sezioni e viene camerato, in due tempi, dallo stesso braccio automatico che carica il munizionamento convenzionale.
L’OPLOT si avvale di un propulsore 6TD-2 a due tempi, sovralimentato, a gasolio, con turbocompressore, in grado di sviluppare una potenza di 1.200 Hp. Tale potenza permette di avere un ottimo rapporto peso/potenza, pari a 23,5 hp/t, e di raggiungere la velocità massima di 70 km/h. il propulsore ucraino ha notevoli possibilità di sviluppo, infatti si sta lavorando alla versione 6TD-3 che potrà sviluppare, a parità di ingombri, una potenza di 1.500 hp. Tale motore andrà sicuramente ad equipaggiare il futuro MBT ucraino T-REX, con scafo derivato dall’OPLOT, ma con torretta non presidiata dato che i tre uomini di equipaggio si troveranno nello scafo.
Foto: U.S. Army / TASS