Un camaleonte di nome Iveco VM 90

(di Gianluca Celentano)
07/08/17

Perché “camaleonte”? È un termine metaforico per dar subito l'idea di quante mutazioni può assumere questo progetto di Iveco; ne esiste uno addirittura anfibio, con stessa meccanica e motore. Qui l'associazione con il simpatico rettile è sicuramente più realistica, misure a parte.

Una specie di autocarro non proprio una jeep

Il progetto risale al '78 ma il debutto nelle caserme arriva a cavallo tra gli anni '80 e '90 un periodo in cui Fiat non aveva alternative in previsione per la sostituzione della mitica AR 76.

Infatti serviva un veicolo “multiruolo” operativo adatto per lo spostamento delle squadre di compagnia e la parola d'ordine stabilita dai vertici militari era eloquente: misure contenute e maneggevolezza su tutti i terreni d'impiego operativo.

La consolidata Iveco elaborò il progetto “Daily” con molteplici conformazioni che inizialmente riportavano il marchio Alfa Romeo AR 8;

Nacque una macchina “da lavoro” in grado di rispondere a tutte le esigenze di mercato, nazionale ed estero. Tra le versioni disponibili la serie a passo corto 4X4 non mancò di affascinare l'ambiente militare.

Test e severi collaudi militari decretarono il successo dell'Iveco Daily in ambito off e on  road e fu subito carrozzato secondo le esigenze operative dalla storica carrozzeria Boneschi.

Le configurazioni più gettonate dalle Forze Armate, Enti e Vigili del fuoco sono tutt'ora: Torpedo, Ambulanza, Protetto, Cassonato e Cisterna con sigle VM90T3 per i militari e 40E10 W/M, 40E13 e 40E15 per i civili.

Il successo passa in TV

Vi ricordate i mega camion arancioni di Overland? Si, i “330.30 Iveco” rarissimi in Italia, ma molto diffusi in Australia e nel mondo.

L'organizzazione per la missione UNICEF guidata dall'amico Beppe Tenti nel programma Tv “Overland” decise di utilizzare, per fare il giro del mondo, il VM 90 come veicolo capo colonna ai giganti arancioni I 330.30.

Se Overland fu il battesimo - anche pubblicitario - per un progetto vincente della produzione italiana di veicoli, per coerenza devo anche riportare che nel mondo della Difesa era tangibile la consapevolezza che dopo l'AR 76 non esisteva più un veicolo operativo che si collocasse tra l'autovettura e l'autocarro.

Con il pensionamento graduale della Fiat Campagnola AR 76 - la porto nel cuore - l'Italia restava senza un suo fuoristrada. Molti di voi adesso staranno pensando alla Massif, che però entrò in produzione solo 15 anni dopo, verso il 2007. L' Iveco Massif assolutamente poco diffuso nasce in Spagna dalla Santana Motor su licenza della Land Rover, ma con motore italiano VM 3.0. È facile pensare che accordi bilaterali tra Italia e Regno Unito abbiano dato il via libera alle Land piuttosto che al 4x4 mediterraneo. Con il nuovo secolo ha quindi inizio “l'interscambio” di veicoli istituzionali con altri Stati.

Ma conosciamo meglio le versioni...

Con l'evoluzione della tecnica, il 4 cilindri (inizialmente aspirato) Sofim transitò dal 2500 cc con 75 cavalli ai sovralimentati a geometria variabile 3000 con circa 170 cavalli. I moderni VM montano l'evoluzione di questa indistruttibile “base” con cilindrata da 2.7 per 150 cavalli di potenza. In circolazione però sono probabilmente di più i VM 2.5 da 103 cavalli, leggermente elevati per le versioni blindate.

Sulla versione Torpedo, 9 militari più il conduttore possono contare su uno spazio sufficiente anche per lo zainetto tattico posto davanti alle ginocchia. Su tutte le serie c'è una meccanica affidabile e 3 differenziali di cui quello centrale che ripartisce la coppia sull'avantreno; non manca la leva delle ridotte e dei differenziali i quali, se bloccati, permettono al VM di oltrepassare pendenze del 60%. L'angolo di attacco di dosso e d'uscita lo rendono un veicolo adatto per il trial impegnativo ma comunque non esasperato.

Un veicolo apprezzato da molti eserciti e che troviamo addirittura in Cina.

La versione protetta "P", sia trasporto truppa, sia ambulanza ha le superfici laterali a cuneo ed è testata per gli standard Nato 7,62 (livello B6); oltre è meglio affidarsi al Lince.

L'ambulanza può ospitare 2 pazienti più l'equipaggio sanitario e il conduttore. Serbatoio e batteria sono interni e sigillati. Solo le prese d’aria e l’interfono/microfono perimetrale collegano con l’esterno.

La versione Ambulanza “leggera” ha invece 4 posti barella chiudibili che diventano all’occorrenza sedili, insomma tutto è rigorosamente conforme alle normative Nato.

Salire sul tetto - nelle versioni cassonate - per applicare magari teli chiazzati “rompi sagoma“ o altro lo si fa ufficiosamente utilizzando la parte anteriore come una grande scala; ci si appoggia al paraurti, poi sul cofano, sul tetto ed infine si salta sul cassone.

Le serie sino a fine anni '90 si accendono con il chiodo dopo aver attaccato le batterie, quelle più recenti hanno la normale chiave e tasto di isolamento.

Dopo un'interruzione nella produzione di VM questa sembra sia ripresa con molti aggiornamenti meccanici ed elettrici, anche in virtù delle normative sulle emissioni.

Dentro un guado

Eh già; complici forse i pneumatici con troppi chilometri e il fondo davvero molto viscido, sono stato spostato dalla corrente del fiume in una pozza di un metro o più. Situazione abbastanza frequente e imbarazzante in un punto dove solitamente passano solo gli ACTL, ben più pesanti; Il mio capo macchina è rimasto in silenzio con lo sguardo fisso e incredulo... Ricordo d'avergli detto “tranquillo adesso usciamo”. Ho inserito il blocco differenziali e la terza ridotta e il VM è partito senza esitazione verso una parete di ciottoli asciutti “abbastanza inclinata” tra l'altro; l'asse anteriore si è alzato impennandosi nell'ultimo tratto e appena raggiunto il piano, la struttura del VM si è adagiata sul prato con morbidezza gestendo la discesa con il gas.

Ero riuscito a portare fuori il mezzo, ma lo sguardo del capomacchina non era cambiato più di tanto, comunque grazie al VM eravamo fuori dal guado.

Come va

È una macchina che necessita di una scuola guida appropriata e una formazione da patenti superiori, pur avendo una massa intorno alle tre tonnellate (passano a sette per il protetto). Nelle FF.AA mi dicono sia conducibile con l’abilitazione Mod. 3 mentre nei Vigili del Fuoco con la III terrestre. Premesso che questo è un veicolo alto e non va molto d'accordo soprattutto con l'asfalto bagnato per una tendenza al sottosterzo che in qualche caso passa “senza avvisare molto” al sovrasterzo. I pneumatici di serie rispetto agli “stradali” fanno la differenza. Bisogna guidarlo e bilanciarlo soprattutto con l'acceleratore sfruttando lo spostamento delle masse per stabilizzarlo. Un po' come si faceva con l’Alfa 75 per chi ha avuto il piacere di gustarne la guida. La terza marcia, se non si ha l'abitudine di fare il doppio disinnesto (doppietta) con gli anni comincia a grattare e forse gli specchietti retrovisori esterni potrebbero essere maggiorati.

Volante e sedile sono regolabili su tutta la serie e nella versione protetta, la guida con giubbetto antiproiettile impone di reclinare un po' di più lo schienale del conducente per compensare lo spessore del kevlar.

La climatizzazione è forse il suo vero neo, mentre gli aspiratori del protetto sono rapidi ed efficienti. Il protetto poi ha una taratura delle sospensioni molto più morbida risultando di conseguenza più confortevole nella guida. Si è sigillati dentro però in tutti i sensi a meno che non si viaggi con le botole a scorrimento aperte.

Attenzione a non dimenticarsi inserita la trazione anteriore o peggio il blocco differenziali; il VM non ci abbandona di certo ma alla lunga queste mancanze si pagano. La tipologia di finestrino sovrapponibile, non permette d'appoggiare il gomito sullo sportello e forse questo è un bene.

L’Arma delle Trasmissioni ha collocato su di una versione autocarro una “stazione satellitare mobile Selex TSM 305 S per i collegamenti anche intercontinentali. Non posso - se me lo concedete - come ex trasmettitore non rivolgere un affettuoso saluto a tutti gli amici delle trasmissioni!

Restyling civile o militare?

Anche qui i gruppi di appassionati non mancano e sul mercato si trovano davvero tante occasioni con meno di 100 mila km. I motori superano il milione di km comunque. Tuttavia, se la scelta è focalizzata per un uso di avventura e tempo libero, meglio orientarsi su esemplari prodotti fino ai primi degli anni 90. Sono molto più semplici e spartani e di derivazione puramente militare.

Un Torpedo potrebbe essere un "minibus"

Sicuramente per voi, in caso di acquisto ci penserà il venditore a eliminare un sedile e farlo omologare. E già... infatti il numero di occupanti è pari a 10 e per il CdS rientra nella categoria minibus: in sostanza dovremmo avere almeno la patente D1 per condurre il nostro nuovo acquisto.

I nuovi Daily, al di là dell'elettronica (più o meno opinabile) sono molto confortevoli e il posto guida è simile a quello del nuovo Fiat Ducato, con cambio vicino al cruscotto tanto per dare un'idea. Le prestazioni fuoristradistiche (a meno che non si stravolga la carrozzeria) sono però limitate rispetto anche alle serie più recenti destinate all'uso militare. Io opterei senza dubbi per un ex Esercito.

Devo fermarmi adesso anche se le idee sono davvero molte. A breve sarò ancora dei vostri per parlare di…

(foto: web)