Il taglio di 10 miliardi di sterline ai Royal Marines nei prossimi 10 anni mette a rischio le capacità militari britanniche di risposta a situazioni di crisi?
Questa la domanda che probabilmente in tanti in Gran Bretagna si stanno ponendo dopo che è stato ipotizzato di ridurre il numero dei Royal Marines da 6.600 a 5.600: un taglio di mille unità di personale che - considerando la minori necessità di armamento ed equipaggiamento - dovrebbero consentire un risparmio di circa 1 miliardo di sterline l'anno. Ipotesi allo studio già dall'inizio dell'anno, legata al controllo della spesa per la Difesa, attestata intorno ai 35 miliardi di sterline.
Sembra che però non tutti siano d'accordo! Alcuni esponenti del Parlamento sostengono che non si capisca per quale motivo, quando le spese britanniche per la difesa sembrano essere in salita, per i Royal Marines si debba fare invece un passo indietro. Sembra infatti che tali scelte siano state fatte senza tener conto della situazione strategica che sta affrontando la Gran Bretagna.
Il Ministero della Difesa è stato chiaro: si tratta solo di un'ipotesi, al momento non è ancora stata presa alcuna decisione. Un'altra opzione consiste nel vendere parte delle navi da guerra ad altre nazioni. La HMS Ocean sembra interessare al Brasile. Ma anche questa è una possibilità.
Sembra che in una parte della nazione vi sia forte preoccupazione, sia per il mantenimento delle capacità militari sia per l'indotto sul territorio che vedrebbe una drastica riduzione di uomini dislocati nel Devon. Mille militari in meno non sono uno scherzo infatti per il territorio, basta dare uno sguardo a ciò che è accaduto dalle nostre parti, per esempio a Gaeta.
Il Ministero della Difesa afferma di essere impegnato nella revisione continua dello strumento militare. Questo significa che, a seconda dell'evoluzione della situazione, può essere necessario rivedere le capacità militari e la revisione può portare al taglio di risorse in un settore per alimentarne altri ritenuti più importanti.
Da alcune fonti sembrerebbe che i tagli ai Royal Marines derivino dalla necessità di coprire le spese per due portaerei in costruzione, da alcuni considerati il peggior acquisto mai fatto!
Secondo il parere dell'ammiraglio West, già "First Sea Lord" (capo di stato maggiore della Royal Navy) tra il 2002 e il 2006, non si può ridurre in questo modo una capacità strategicamente indispensabile se si vuol mantenere il controllo di tutti quei territori che possono essere raggiunti solo via mare.
La Gran Bretagna attualmente è uno dei pochi Stati che investe nella Difesa più del due per cento del Prodotto Interno Lordo - come richiesto per restare all'interno della NATO - ma non bisogna dimenticare che vi sono nuove sfide nel mondo attuale e che talvolta è necessario cambiare e le risorse non sono infinite.
Il bilanciamento tra numero dei marines ed il resto delle forze appartenenti alla Royal Navy è compito del First Sea Lord che dovrà decidere dove tagliare per assolvere al suo compito con le risorse di sua competenza. Compito non semplice per l'ammiraglio Sir Philip Jones, in carica dall'aprile del 2016.
(foto: MoD UK)
Per approfondire:
www.devonlive.com/news/devon-news/mod-cut-1000-royal-marines-521290
www.express.co.uk/news/uk/862932/UK-royal-navy-royal-marines-bbc-militar...
www.dailymail.co.uk/news/article-4367370/Royal-Marines-face-axe-military...
www.plymouthherald.co.uk/news/plymouth-news/1000-royal-marines-could-sac...
www.telegraph.co.uk/news/2017/10/26/worst-possible-time-cut-maritime-for...