Almeno sedici missili balistici intercontinentali saranno lanciati entro il 2016. E’ quanto comunicano oggi dal Ministero della Difesa russo.
Sedici test sono già stati programmati – spiegano da Mosca – le Forze Strategiche missilistiche effettueranno anche 100 esercitazioni con il coinvolgimento dell’aviazione e della marina.
Il Ministero della Difesa precisa infine che le esercitazioni coinvolgeranno tutti i 40 reggimenti missilistici attualmente in servizio. I russi non precisano i sistemi d’arma che saranno testati, ma è facile ipotizzare che i primi ad essere lanciati saranno i missili balistici Bulava destinati ad equipaggiare l’intera classe ‘Borey’. Nonostante i numerosi fallimenti dovuti a difetti di fabbricazione, l'esercito russo sostiene che non vi è alcuna alternativa al ‘Bulava’. A causa del fallimento durante i test dei nuovi missili intercontinentali ‘Bulava’, i ‘Borey’ non sono ancora in grado di svolgere il loro compito primario e, cioè, la deterrenza nucleare.
I test riguarderanno anche i missili Topol-M. Il missile a tre stadi ‘Topol-M’ sarebbe immune allo Scudo Antimissile americano (ABM). Le sue capacità di compiere brusche virate, rilasciare falsi bersagli oltre alla completa schermatura contro ogni tipo di attacco Emp o Laser, lo renderebbero terribilmente letale. L’unica possibilità di abbatterlo sarebbe nella fase di spinta: compito che spetterebbe ai sistemi di difesa installati in Polonia. Verosimilmente, il ‘Topol-M’ con i suoi 10 mila km di gittata, potrebbe colpire impunemente qualsiasi parte degli Stati Uniti.
Continueranno i test di aggiornamento anche sull’RS-24 ‘Yars’ (nome in codice Nato SS-29), missile balistico intercontinentale di quinta generazione. E’ una versione aggiornata del missile balistico ‘Topol-M’ ed è stato testato ed ufficialmente presentato nel 2007, in risposta all’installazione dello scudo missilistico della Nato in Polonia. L’RS-24 è dotato di una testata Mirv (verosimilmente Marv) in grado di trasportare testate multiple indipendenti progettate per eludere tutti i sistemi di difesa missilistica esistenti e colpire bersagli ad una distanza massima di dodici mila chilometri con un errore di 50 metri. Nel 2016, infine, potrebbe essere lanciato anche il prototipo del missile balistico intercontinentale pesante 'Sarmat', in fase di costruzione. Nei primi test si accerterà il funzionamento dell'accumulatore di pressione e le capacità di volo del missile durante tutte le varie fasi. La versione realizzata sarà esattamente identica, per peso e dimensioni, a quella da combattimento che raggiungerà i silos tra qualche anno.
Il Sarmat rientra nell'esclusiva categoria dei missili balistici intercontinentali termonucleari “super pesanti”. In fase di sviluppo dal 2015 in risposta al sistema americano Prompt Global Strike, il razzo a propellente liquido è destinato a sostituire l'intera linea deterrente formata dagli SS-18 Satan, il più grande missile balistico a propellente solido intercontinentale del mondo mai realizzato ed entrato in servizio nel 1967. Pesante oltre 100 tonnellate, il Sarmat ha un'autonomia stimata di oltre diecimila km. E' stato progettato per raggiungere Mach 20 e tempestare il bersaglio rilasciando dieci testate pesanti (o quindici più leggere) a rientro multiplo indipendente. Probabilmente, quando entrerà in servizio tra il 2020/2022, sarà dotato esclusivamente di testate Marv, praticamente immuni ad ogni sorta di schermo difensivo esistente. Le traiettorie di volo probabili verso i potenziali bersagli saranno quelle sopra il Polo Nord ed il Polo Sud.
I russi intendono sostituire entro il 2025, l'80% dell'intero arsenale nucleare basato a terra con il Sarmat. Il nuovo ICBM sarà in servizio con sette reggimenti delle Forze Missilistiche Strategiche della Federazione Russa. Sia il Sarmat che il Satan sono più potenti del Minuteman americano.
La direttiva russa per "un vettore che avrebbe dovuto fare breccia in ogni tipo di difesa misilistica degli Stati Uniti", è stata emanata il 16 dicembre del 2011 dal comando supremo delle Forze Missilistiche Strategiche russe.
La Russia dispone attualmente di 326 missili balistici intercontinentali con circa 1.050 testate pronte al lancio (Mirv-Marv). Il ministero della Difesa ha già annunciato il ritiro di quasi tutti gli ormai obsoleti Icbm come gli SS-18 ‘Satan’, SS-19 ‘Stiletto’ e SS-25 ‘Sickle’ (Topol) e sostituirli con gli SS- 27 ‘Sickle-B’ (Topol-M) e RS-24 ‘Yars’ entro il 2021.