Russia, eseguito test segreto su drone a propulsione nucleare: intelligence USA "si tratta dello Status-6"

(di Franco Iacch)
09/12/16

Il primo missile balistico sottomarino del mondo, lo Status-6, nome in codice Kanyon per il Pentagono, sarebbe stato testato il 27 novembre scorso durante un’operazione segreta. Per le agenzie di intelligence Usa non ci sarebbero dubbi: ad essere stato lanciato da un sottomarino classe Sarov, progetto 20120, sarebbe stato l’Ocean Multipurpose System: Status-6.

Andiamo con ordine. Durante le riprese dell’incontro tra Vladimir Putin ed i funzionari della Difesa, che si è svolto a Sochi il nove novembre dello scorso anno, alcune emittenti russe ripresero “sbadatamente” (v. fotogramma apertura) le informazioni del progetto ultra-segreto tra le mani di un generale. Particolarmente moderata fu la reazione del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov: "È vero, informazioni classificate sono state riprese dalle telecamere. Alcune le abbiamo fatte cancellare, ma non siamo riusciti a ritirare l’intero girato. Ci auguriamo che questo non accadrà più in futuro”. In pochi credettero che un progetto del genere fosse sfuggito per una fortuita coincidenza ai militari russi, considerando che la riunione verteva proprio sulle contromisure da adottare in uno scontro ipotetico contro la NATO e gli Stati Uniti.

Se il test rilevato il 27 novembre scorso dal Pentagono, riguardasse proprio lo Status-6, quella avvenuta un anno fa sarebbe stata una colossale operazione di disinformazione volta a ingannare gli Stati Uniti. Nel filmato diramato, infatti, si posticipava al 2019 il test in mare del prototipo.

L’Ocean Multipurpose System: Status-6, è un siluro radioattivo a propulsione nucleare in grado di contaminare i target economici delle coste nemiche come le aree di pesca. Secondo la descrizione ufficiale di Mosca, il sistema Ocean Multipurpose System: Status-6 è stato progettato per “provocare danni inaccettabili, contaminando vaste zone costiere nemiche rendendole completamente senza vita per lunghi periodi di tempo”.

Il primo prototipo, contrariamente a quanto ipotizzato in precedenza, sarebbe stato testato.

Lo Status-6 dovrebbe avere un’autonomia di 10.000 chilometri, una capacità di immersione di mille metri ed una velocità di 100 nodi: sarebbe certamente in grado di bypassare il sistema di difesa della NATO. È chiaramente un ICBM sottomarino con una testata al cobalto, un'arma nucleare strategica.

Lo Status-6 è stato progettato per essere un sistema missilistico automatico di rappresaglia. Qualora gli USA dovessero spazzare via la leadership russa con un attacco preventivo, gli Status-6 verrebbero lanciati dalle profondità del mare. È chiaramente un ragionamento da guerra atomica, con fazioni che ormai non hanno nulla da perdere. Appare evidente che se anche gli USA attaccassero preventivamente, sarebbero comunque colpiti, nella migliori delle ipotesi, da almeno cento testate nucleari russe.

Lo Status-6 sarebbe solo un pensiero in più, ma non di certo il peggiore. Lo Status-6 non è soltanto una delle tante armi dell’inventario strategico russo, ma è quella definitiva per la sua capacità di creare zone morte radioattive a lungo termine. La sua testata al cobalto sarebbe devastante per le risorse naturali come la pesca ed i giacimenti di petrolio offshore. Lo Status-6 è stato progettato per affamare dal mare i sopravvissuti ad un olocausto nucleare.

Anche sui sottomarini in grado di lanciare lo Status-6, i russi potrebbero aver effettuato un’operazione di depistaggio. Inizialmente si pensava che a lanciare lo Status-6 sarebbero stati il K-139 Belgorod ed il Khabarovsk, sottomarini evoluzioni della classe Oscar II. Del K-139 sappiamo che dovrebbe svolgere missioni di rappresaglia, mentre del Khabarovsk, progetto 09851, simile alla classe Borei, non sappiamo quasi nulla. Le agenzie di intelligence statunitensi, però, affermano che a lanciare il prototipo a propulsione nucleare sarebbe stato il B-90 Progetto 20120, sottomarino sperimentale compatibile con il tipo di operazione svolta il 27 novembre scorso.

Il Progetto 20120, ispirato progetto PL 877B, implementa una propulsione radicalmente diversa da qualsiasi altro sottomarino in servizio. Alla propulsione diesel-elettrica standard è associato un reattore nucleare ausiliario designato VAU-6, evidentemente progettato per consentire al sottomarino tempi di immersione maggiori, grazie alla fonte di energia di backup. Il B-90 deriva chiaramente dalla classe Kilo, ma è un banco di prova sperimentale per sistemi d’arma e nuovi reattori.