Il primo stadio del motore del missile Sarmat è stato testato con successo. I problemi tecnici individuati in precedenza sono stati risolti. È quanto si apprende dal Makeyev Rocket Design Bureau.
I test di volo non inizieranno prima della fine del primo trimestre del prossimo anno, considerando che il programma avrebbe accumulato sette mesi di ritardo. Le Forze Missilistiche russe hanno comunque ripreso i preparativi in vista del lancio del nuovo missile balistico intercontinentale Sarmat, rinviato per problemi al vettore. I test, fissati per lo scorso marzo, erano stati rinviati alla seconda metà dell'anno.
Le enormi dimensioni del missile hanno richiesto dei lavori di ristrutturazione dei silos che sono stati completati lo scorso aprile presso il centro spaziale di Plesetsk, nel nord-ovest della Russia. I problemi riscontrati, ma non rivelati, riguardavano il prototipo.
Il missile balistico intercontinentale Sarmat sostituirà il sistema R-36M2 Voyevoda nelle divisioni in servizio nel Territorio di Krasnojarsk, in Siberia orientale e nella regione di Orenburg, negli Urali del sud. I missili balistici intercontinentali super-pesanti, ogni Sarmat potrebbe trasportare fino a quindici testate Mirv/Marv, saranno schierati a copertura di possibili bersagli ad Uzhur e nell’area di Dombarovsky. Le traiettorie di volo verso i potenziali bersagli saranno quelle sopra il Polo Nord ed il Polo Sud.
I russi continueranno a validare le caratteristiche in diverse prove reali così da evitare spiacevoli inconvenienti, come avvenuto per i missili UR-100: questi ultimi, messi già in servizio, si rivelarono incapaci di colpire obiettivi a lungo raggio per l’eccessiva vibrazione dello scafo che ne distruggeva la struttura. La leadership del Paese si dimenticò di testare il missile alla sua massima gittata, autorizzando la produzione seriale di un sistema non in grado di colpire il bersaglio a lungo raggio.
Il missile super–pesante termonucleare da oltre cento tonnellate, entrerà comunque in servizio con due anni di ritardo, ma entro la fine del 2018. In fase di sviluppo dal 2015 in risposta al sistema americano Prompt Global Strike, il razzo a propellente liquido è destinato a sostituire l'intera linea deterrente formata dagli SS-18 Satan, il più grande missile balistico a propellente solido intercontinentale del mondo mai realizzato ed entrato in servizio nel 1967.
Il Sarmat ha un'autonomia stimata di oltre dodicimila km. È stato progettato per raggiungere Mach 20 e tempestare i bersagli rilasciando dieci testate pesanti o quindici leggere a rientro multiplo indipendente. Probabilmente, quando entrerà in servizio sarà dotato esclusivamente di testate Marv, immuni ad ogni sorta di schermo difensivo esistente.
I russi intendono sostituire entro il 2025, l'80% dell'intero arsenale nucleare basato a terra con il Sarmat. Il nuovo ICBM sarà in servizio con sette reggimenti delle Forze Missilistiche Strategiche della Federazione Russa.
Sia il Sarmat che il Satan sono più potenti dei Minuteman che resteranno in servizio almeno fino al 2030 con una serie di aggiornamenti.
(foto: TASS)