Lo Status-6 potrebbe essere il primo missile balistico sottomarino del mondo. Continuano a trapelare dettagli sul nuovo siluro radioattivo a propulsione nucleare in grado di contaminare i target economici delle coste nemiche come le aree di pesca. Secondo la descrizioni ufficiale, il sistema “Ocean Multipurpose System: Status-6”, è stato progettato per “provocare danni inaccettabili, contaminando vaste zone costiere nemiche rendendole completamente senza vita per lunghi periodi di tempo”. Il prototipo dovrebbe essere pronto entro il 2019 con prove in mare previste per l’anno successivo.
Lo Status-6 avrebbe un’autonomia di 10.000 chilometri, una capacità di immersione di mille metri ed una velocità di 100 nodi. Due i sottomarini opportunamente modificati per lanciare lo Status-6: il "Belgorod" ed il "Khabarovsk", evoluzioni della classe Oscar II.
Emergono altri dettagli, diramati dalla Rossiiskaya Gazeta. Lo Status-6 monterebbe una testata al cobalto. Quello che in Occidente è stato sbadatamente scambiato per un siluro, è in realtà un ICBM sottomarino. Il primo della sua classe.
I dubbi sull’Ocean Multipurpose System: Status-6 sono parecchi. Ci si chiede, ad esempio, come possa navigare in sicurezza a mille metri di profondità ed a quella velocità.
Sappiamo che i russi hanno compiuto enormi progressi nella super-cavitazione, ma quella tecnologia è stata poi impiegata sui sistemi Shkval. Ma i siluri Shkval sono comunque armi tattiche progettate per affondare le navi. Lo Status-6 è invece un'arma nucleare strategica.
Interessante la parte conclusiva dell’approfondimento sul quotidiano russo. “Lo Status-6 è un sistema missilistico automatico di rappresaglia”. Un sistema automatizzato quindi, un’ultima arma pensata per colpire gli Stati Uniti. Da rilevare che lo Status-6 è stato progettato solo per la rappresaglia. Qualora gli USA dovessero spazzare via la leadership russa con un attacco preventivo, gli Status-6 verrebbero lanciati dalle profondità del mare. E’ chiaramente un ragionamento da guerra atomica, con fazioni che ormai non hanno nulla da perdere. Appare evidente che se anche gli USA attaccassero preventivamente, sarebbero comunque colpiti, nella migliori delle ipotesi, da almeno cento testate nucleari russe. Lo Status-6 sarebbe solo un pensiero in più, ma non di certo il peggiore.
Quindi perché un’arma come lo Status-6? Per la sua capacità di creare “zone morte radioattive” a lungo termine. La sua testata al cobalto sarebbe devastante per le risorse naturali come la pesca ed i giacimenti di petrolio offshore. Lo Status-6 è stato progettato per affamare dal mare i sopravvissuti ad un olocausto nucleare.
Ecco come ti svelo un’arma di distruzione di massa
Durante le riprese dell’incontro tra Vladimir Putin ed i funzionari della Difesa, che si è svolto a Sochi il nove novembre scorso, alcune emittenti russe ripresero “sbadatamente” le informazioni del progetto ultra-segreto tra le mani di un generale.
Particolarmente moderata fu la reazione del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "E' vero, alcune informazioni classificate sono state riprese dalle telecamere. Alcune le abbiamo fatte cancellare, ma non siamo riusciti a ritirare l’intero girato. Ci auguriamo che questo non accadrà più in futuro”.
Nonostante il monito “comprensivo” da buon padre di famiglia, in pochi hanno creduto che un progetto del genere sia sfuggito per una fortuita coincidenza ai militari russi, considerando che la riunione verteva proprio sulle contromisure da adottare in uno scontro ipotetico contro la NATO e gli Stati Uniti.