Diversi paesi vorrebbero commissionare alle Admiralty Shipyards, contratti per la realizzazione di sottomarini russi classe Amur. E’ quanto hanno dichiarato poche ore fa dalla società alla TASS.
Il comunicato andrebbe però analizzato nella sua interezza. Infatti, l’amministratore delegato delle Admiralty Shipyards, Aleksandr Buzakov, ha concluso il suo intervento con una frase che dovrebbe fare riflettere. "Molti Paesi hanno avanzato formale richiesta al governo russo per acquistare i nuovi sottomarini, tutti dotati della capacità di lanciare i missili Kalibr. La decisione è adesso politica”. Ciò significa che i russi potrebbero concedere, ad un prezzo relativamente accessibile, delle piattaforme in grado di lanciare missili da crociera dal mare.
Se l’opzione di attaccare bersagli dal mare divenisse una possibilità alla mercé di tutti (ricordiamo che Mosca ha acquisito tale capacità soltanto il 18 novembre scorso con il “Rostov-on-don”), potrebbe destabilizzare ulteriormente l’asset strategico attuale del pianeta. Il motivo è legato proprio alla classe Amur. Pubblicizzata come un’evoluzione della classe Lada, è in realtà una versione modernizzata della classe Kilo.
La classe Amur implementa nuovi accorgimenti acustici e sistemi di combattimento, oltre alla possibilità di una propulsione indipendente dall’aria. Quel che più preoccupa è il modulo di lancio VLS installato sugli Amur, in grado di lanciare missili Kalibr. La loro capacità di colpire bersagli a 1500 km di distanza è stata più volte dimostrata dai russi durante l’intervento militare contro le postazioni dello Stato islamico in Siria.
Al costo di 400/450 milioni di dollari a battello, appare evidente quanto un sottomarino classe Amur possa fare gola ai paesi che non possono permettersi la propulsione nucleare o un hunter killer di ultima generazione. Lunghi poco meno di sessanta metri, gli Amur sono in grado di raggiungere i 37 km/h in immersione ad una profondità operativa di 250 metri. La loro autonomia è di circa 45 giorni.
I russi non hanno fornito dettagli sui paesi che hanno avanzato interesse nella classe Amur, ma tra questi figurano certamente alcuni paesi del Medio Oriente.
Inutile rilevare, infine, lo scenario tattico che offrirebbe un sistema del genere. Se entrassero in servizio, gli USA non avrebbero altra scelta che investire in una nuova classe di hunter killer, ritenuti “fuori moda” dopo il crollo dell’Unione Sovietica.
(foto: Admiralty Shipyards)