Gli Stati Uniti non distribuiranno alcun tipo di difesa missilistica nel Mar Nero. E’ quanto ha confermato l’assistente del segretario di Stato per il controllo degli armamenti Frank Rose.
"La difesa missilistica degli Stati Uniti non è diretta contro la Russia, lo diciamo da almeno 20 anni. Non stiamo cercando di negare il deterrente strategico russo nemmeno in Polonia. I sistemi in Polonia così come in Romania sono stati progettati per affrontare le minacce provenienti dall'esterno della regione euro-atlantica. E non sono diretti contro la Russia. Aegis sarà operativo entro la fine dell'anno. Il sito in Polonia in linea entro il 2018".
In precedenza, il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov ha affermato che “gli Stati Uniti hanno la necessità di dimostrare la necessità di un sistema di difesa missilistica”.
"Lanciare missili balistici russi contro obiettivi in Europa è impensabile. Ciò potrebbe essere fatto solo da terroristi che, per definizione, non sono in grado di possedere tali armi. Quindi credo che l'amministrazione Obama stia cercando di nascondere il reale motivo del sistema missilistico in Europa”.
Il sistema di fuoco Aegis Ashore installato in Romania è tecnicamente in grado di rilevare bersagli. Lo “Scudo” antimissile si basa sull’intercettore SM-3, testato nelle Hawaii, lo scorso dicembre, nel primo test di prova “ashore”. In quel frangente la testata cinetica dell’SM-3 ha colpito il missile balistico nella fase di rientro con un impatto diretto.
Lo status di pronto al combattimento del sistema di fuoco del Ballistic Missile Defense System era già stato annunciato, nonostante le “perplessità” russe, secondo quanto previsto dalla Fase 2 dell’European Phased Adaptive Approach. Da rilevare che se da un lato la postazione di fuoco potrebbe rilevare bersagli già adesso, dall’altro non potrebbe ancora entrare in servizio perché non interfacciato con il più ampio sistema di difesa missilistica della NATO.
Gli intercettori Sm-3 Block IB in Romania dovrebbero entrare in servizio entro le prossime settimane. Lo scuso spaziale è da sempre motivo di scontro tra Russia e Stati Uniti. Secondo gli USA lo scudo mira a difendere gli alleati da possibili minacce balistiche provenienti dall’Iran e dalla Corea del Nord. Mosca, però, intravede nelle postazioni dello scudo missilistico (intercettori in Romania e Polonia) a ridosso dei suoi confini coma una minaccia alla sicurezza nazionale. Le contromisure russe esistono e sono già in atto: nella regione di Kaliningrad, che confina con l’Europa, sono stati schierati missili Iskander e sistemi di difesa aerea stratificata e di rilevamento.
Le postazioni di fuoco europee dello Scudo Spaziale USA saranno in Polonia e Romania. Il Mar Mediterraneo (così come il Mar Adriatico e Ionio) rappresenta il fulcro delle capacità offensive dello scudo con rotazione costante dal 2011 di incrociatori lanciamissili classe Ticonderoga e Arleigh Burke. Le due stazioni di allarme precoce sono state schierate presso la stazione della RAF di Fylingdales ed in Turchia. La stazione mobile AN/TPY (Army Navy / Transportable Radar Surveillance, ndr) è stata schierata presso la base Kürecik, in Turchia, nel gennaio del 2012.
(nella foto - U.S. Navy - lavori del 2015 per il sistema Aegis Ashore in Romania)