Il Pentagono lancerà un missile balistico intercontinentale entro l'anno e proverà ad intercettarlo con un laser aviotrasportato. E' quanto conferma il vice ammiraglio James Syring, direttore della Missile Defense Agency.
I piani del Pentagono prevedono l'impiego della tecnologia laser sui droni ad alta quota in pattugliamento costante. Ad oggi la tecnologia laser non è ritenuta abbastanza matura, sebbene il know how acquisito con il programma Airborne Laser.
La MDA aveva ipotizzato una flotta di Boeing 747 altamente modificati ed armati con laser in grado di distruggere i missili nemici subito dopo il lancio, prima cioè che potessero rilasciare contromisure. Purtroppo i test hanno evidenziato le lacune del sistema che per avere speranze di colpire i missili, avrebbe dovuto volare 24 ore su 24 a ridosso dei confini nemici. Il laser poi, aveva un raggio d’azione limitato ed una gittata inferiore alle aspettative. Infine, i 747 avrebbero dovuto volare con una scorta in quanto costantemente indifesi dai missili anti-aerei e dai caccia nemici. Il programma è stato annullato nel 2012, dopo un decennio di sperimentazioni. Costo complessivo: 5,3 miliardi dollari. Quattro anni dopo il Pentagono ritiene la tecnologia laser abbastanza matura per abbattere i missili balistici nemici.
Il nuovo progetto della Missile Defense Agency prevede l’impiego di droni in grado di volare a 65 mila piedi di altezza per lunghi periodi. I droni saranno equipaggiati con laser di nuova concezione.
Se il laser dovesse rivelarsi un successo, la MDA eseguirà un altro test utilizzando gli intercettori Sm-3 Block IB basati a terra (Romania probabilmente) contro un bersaglio ICBM.
Negli ultimi cinque anni, gli Stati Uniti hanno intercettato con successo missili balistici a breve e medio raggio. Lo scudo spaziale è da sempre motivo di scontro tra Russia e Stati Uniti. Secondo gli USA lo scudo mira a difendere gli alleati da possibili minacce missilistiche provenienti dall’Iran e dalla Corea del Nord. Mosca, però, intravede nelle postazioni dello scudo missilistico a ridosso dei suoi confini coma una minaccia alla sicurezza nazionale.
Le postazioni di fuoco europee dello Scudo Spaziale USA saranno in Polonia e Romania. Il Mar Mediterraneo (così come il Mar Adriatico e Ionio) rappresenta il fulcro delle capacità offensive dello scudo con rotazione costante dal 2011 di incrociatori lanciamissili classe Ticonderoga (foto sotto) e Arleigh Burke. Le due stazioni di allarme precoce sono state schierate presso la stazione della RAF di Fylingdales ed in Turchia. La stazione mobile AN/TPY (Army Navy / Transportable Radar Surveillance, ndr) è stata schierata presso la base Kürecik, in Turchia, nel gennaio del 2012.
(foto: US DoD)