Siria, conto regolato: eliminato il rapper dell'ISIS, adesso tocca a John e magari al "Porco"

(di Franco Iacch)
30/10/15

“Lo abbiamo terminato”. Il Pentagono ha confermato l’eliminazione del “rapper dell’Isis”, il 39 enne Denis Cuspert, meglio noto con il suo nome d’arte Deso Dogg. Cuspert è stato eliminato durante un raid USA, il 17 ottobre scorso.

L’uomo, insieme ad altri due terroristi, era a bordo di un auto quando è stato raggiunto da due missili lanciati da un drone della CIA che proprio in quelle ore stava monitorando l’evolversi della situazione. Cuspert è stato eliminato il 17 ottobre scorso, in Siria, ma la conferma è giunta soltanto poche ore fa. Esponente della Jihad Cool, era ritenuto il “miglior” musicista tra quelli reclutati dall’Isis (almeno secondo i terroristi).

Deso Dogg, il cui vero nome era Denis Cuspert, è stato un mediocre cantante della scena musicale berlinese prima di entrare a far parte di Al Qaeda e poi delle fila dell’Isis. L’uomo è apparso in numerosi video di propaganda volti al reclutamento di jihadisti tedeschi. L’eliminazione di Cuspert era stata disposta anche dal governo tedesco dopo che il Dipartimento di Stato Usa lo aveva definito come “terrorista globale”.

Nell’ultimo video, diramato da un gruppo di attivisti con sede a Raqqa, Cuspert si mostrava insieme ad altri fondamentalisti mentre sparavano ad una persona e poi durante una decapitazione. Nel video, Cuspert non uccideva nessuno, ma sollevava la testa mozzata, definendo quel morto come nemico dell’Isis. Gli Stati Uniti hanno inserito l’ex cantante tedesco nella lista dei terroristi globali lo scorso febbraio, mentre la Germania era da qualche tempo a conoscenza dei numerosi atti criminali perpetrati da Cuspert in Siria. E’ stata proprio la presenza di Cuspert a spingere Berlino ad inviare in Siria un team della Division Schnelle Kräfte.

Secondo i servizi segreti tedeschi, il rapper noto anche come Abu Talha al-Almani era, insieme al chierico austriaco Mohammed Mahmoud, il leader del contingente tedesco dello Stato islamico. Cuspert, ormai, era un bersaglio DOA (dead or alive/vivo o morto). La sua eliminazione era in cima alle priorità di Usa e Germania, ma l’ordine era stato diramato all’intera Task Force Black, il comando che annovera tutti i reparti speciali schierati contro l’Isis.

Cuspert era considerato alla stregua del tagliagole inglese John il Jihadista. Per quest’ultimo la Gran Bretagna ha “dedicato” un team formato esclusivamente da Sas, chiamato i “Sessanta”. Basti pensare che la decisione degli Stati Uniti di designare un cittadino europeo come "terrorista globale" è un fatto raro, resa nota durante la visita del cancelliere tedesco Angela Merkel, a Washington, avvenuta all’inizio dell’anno.

La direttiva del Dipartimento di Stato era chiara: Cuspert non doveva lasciare vivo il califfato dello Stato Islamico. Prima di diventare un killer al soldo dell’Islam radicale, Cuspert era un piccolo criminale i cui testi rap, però, avevano già rivelato una mente oscura e contorta. Figlio di un ghanese che ha poi abbandonato lui e la madre, Cuspert ha registrato tre album per un'etichetta gangsta rap con sede a Berlino, riscuotendo un certo successo con il singolo "Willkommen in meiner Welt" (Benvenuti nel mio mondo) nel 2010.

Benvenuti nel mio mondo pieno di odio e sangue – recita un passaggio del singolo - le anime dei bambini piangono sommessamente quando gli angeli neri cantano.

Si sarebbe convertito all’Islam nel 2010 dopo un incidente automobilistico in cui stava perdendo la vita. Da allora, la sua musica ha iniziato a sostenere la jihad violenta. Nel 2012, Cuspert lascia la Germania per la Siria dove entra a far parte di Al Qaeda. Quando lo Stato islamico si stacca dal gruppo terroristico dietro agli attentati dell’11 settembre, Cuspert consacra la sua fedeltà al leader dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi. Nel settembre dello scorso anno, i servizi segreti tedeschi con l’agenzia di intelligence Verfassungsschutz, pubblicarono un’analisi di 25 pagine dedicata proprio a Cuspert dal titolo "Denis Cuspert: la carriera di jihadista". Nel rapporto, l’uomo è definito come “uno dei primi propagandisti salafiti, impegnato e determinato jihadista ad emergere nella società tedesca”.

Sarebbero almeno tremila gli occidentali tra le fila dell’Isis: 320 sarebbero tedeschi . I combattenti stranieri hanno preso parte ad alcuni dei crimini più barbari del gruppo terrorista, comprese le stragi della tribù Sh'aitat in Siria e della tribù Albu Nimr in Iraq, così come le esecuzioni pubbliche quotidiane a Raqqa.

Il conto con il rap dell’Isis è stato regolato: adesso tocca a John e magari al “Porco”.