Nella guerra all'ISIS combattuta dal cielo la Russia surclassa la NATO e i suoi alleati. Incrociando i dati riportati dal Dipartimento della Difesa americano con quelli divulgati dallo Stato Maggiore russo, se entrambi attendibili, si può notare come la Russia abbia colpito un maggior numero di obiettivi, in minor tempo, contando un numero di sortite inferiori a quelle della Coalizione.
Il direttore del dipartimento operativo dello Stato Maggiore russo, Sergey Rudskoy, ha riferito oggi che in 7 mesi dall'intervento della Russia: per espressa richiesta del presidente siriano Bashar al-Assad (30 settembre 2015), le forze aeree dalla VVS (Voenno-vozdušnye sily Rossijskoj Federacii) hanno compiuto 9.500 missioni di volo, colpito 29.000 obiettivi terroristici nella sola Siria. Va ricordato che una parte di questi obiettivi, anche se limitata, è stata colpita dal mare per mezzo di missili da crociera lanciati dai vettori del Mediterraneo e del Mar Caspio.
Secondo quando riportato dagli ultimi documenti del DoD (United States Department of Defense) invece, a partire dal 2014 le forze aeree della Coalizione Internazionale: composte da USAF, US NAVY, RAF, Armée de l'Air, Aéronaval, RJAF (Royal Jordanian Air Force) e RSAF (Al-Quwwat al-Jawwiyya al-Sa'udiyya) hanno condotto 10.962 attacchi aerei contro l'ISIS; 7.336 in Iraq e 3.626 in Syria. Gli obiettivi riportati come distrutti sono stati 22.779.
(foto: MoD Fed. russa)