Siria, inizia la mattanza: 5 velivoli abbattuti in 30 giorni

(di Franco Iacch)
14/04/16

In Siria sono cambiate le regole di ingaggio. Il conflitto si è ormai evoluto e l’Occidente è restio a comunicare all’opinione pubblica la reale situazione. I servizi di intelligence occidentali non hanno mai avuto reale contezza del numero di missili antiaerei in mano ai ribelli ed alle organizzazioni terroristiche in Siria. Di fatto il contesto siriano si è già evoluto.

In Siria è iniziata l’era dei MANPADS. L’ultimo velivolo abbattuto, il quinto in 31 giorni, poche ore fa. Un caccia siriano è stato colpito da un missile terra-aria nei pressi dell'aeroporto di Khalkhala, a nord est della città di Sweida, nel sud della Siria. Il missile sarebbe stato lanciato dai militanti dello Stato islamico che hanno rivendicato l’abbattimento. Il pilota dovrebbe essersi salvato e recuperato dalle forze lealiste.

In precedenza si era pensato ad un velivolo russo, ma il Cremlino pochi minuti fa ha confermato che tutti gli aerei schierati in Siria non hanno effettuato alcuna operazione di volo oggi in quella zona.

Siamo cinque a velivoli abbattuti in poco più di un mese. Il primo velivolo abbattuto il 12 marzo scorso quando un MIG-21 delle forze aeree siriane è stato colpito nei pressi del villaggio di Kafr Nabudah, nella zona di Hama. A rivendicare l’abbattimento i ribelli del gruppo Jaysh al-Nasr che avrebbero utilizzato due missili a corto raggio trasportabili a spalla.

Il secondo velivolo abbattuto il cinque aprile, quando un Sukhoi-22 dell’aviazione siriana è stato colpito nei pressi di Aleppo da un singolo missile lanciato dal gruppo al-Nusra.

Un Sukhoi-22 delle forze aeree siriane decollato dall’aeroporto di al-Dumayr, è stato abbattuto nei sobborghi di Damasco l’11 aprile. E’ confermato che lo Stato islamico ha utilizzato un missile Strela-2. Nonostante le modeste prestazioni del sistema, come la scarsa manovrabilità e precisione, il missile ha colpito il bersaglio.

Pochi giorni addietro un elicottero d’attacco Mi-28N è precipitato su Homs. Mosca non dirama alcun dettaglio, ma le perplessità restano. Quattro abbattimento confermati ed uno sospetto. In Siria sono cambiate le regole di ingaggio.

La storia insegna che il divario tecnologico e numerico, sebbene possa essere incolmabile tra le parti, non sempre sancisce la vittoria della compagine più forte. Anzi, proprio la consapevolezza di essere “più forti”, a volte, impedisce di ipotizzare controffensive efficaci o difese da possibili sortite, elaborate in un modo del tutto inaspettato, ma ugualmente letali.