Il primo raid russo in Siria, avvenuto appena due giorni dopo l’incontro tra Putin ed Obama per smussare le profonde differenze di approccio dei loro paesi nel conflitto, non sarebbe stato indirizzato contro le postazioni dello Stato islamico. Secondo alcuni funzionari USA, ripresi dal quotidiano statunitense Washington Post, i russi avrebbero bombardato unità sostenute dagli Stati Uniti e precedentemente addestrate ed armate dalla CIA.
E’ innegabile che l’introduzione del “potere aereo russo” in Siria sconvolgerà la strategia degli Stati Uniti che, ad oggi, continua a mostrare evidenti lacune di approccio. I raid russi hanno dimostrato, ancora una volta, che Putin sostiene Assad e quello stesso status quo che Obama continua a definire come la causa principale della questione siriana. Il Pentagono si è detto infastidito del primo raid russo, anche per le modalità utilizzate: Mosca avrebbe notificato l’inizio dei bombardamenti soltanto un’ora prima che prendessero il via le operazioni.
Secondo il Ministero della Difesa russo, i bombardieri hanno colpito venti Target dello Stato islamico a Rastan, Talbiseh ed in altre città nei pressi di Homs, punto strategico della Regione. Subito dopo i raid, il Pentagono, ha espresso forti perplessità sulle unità colpite. Sappiamo che proprio la zona di Homs è stata focolaio della rivolta popolare contro Assad nel 2011 e non è mai stata identificata come roccaforte del califfato. I bombardieri russi sarebbero entrati in azione per spianare la strada agli elicotteri armati di Assad.
La provincia di Homs rappresenta il collegamento principale tra la capitale Damasco e le roccaforti del governo sulla costa mediterranea, tra cui la città portuale di Latakia (e quella base navale di Tartus gestita da Mosca). I russi, si attende ancora il comunicato ufficiale del Pentagono, avrebbero bombardato la cittadina di Lataminah, nella provincia siriana occidentale, sotto il controllo del gruppo ribelle Tajammu al-Aaza. Il gruppo, appoggiato dagli Stati Uniti, ha anche pubblicato un video che mostra aerei da combattimento che solcano il cielo pochi secondi prima che iniziassero a sganciare ordigni.
La CIA ha formato migliaia di combattenti nelle sue basi segrete in Giordania, nel tentativo di rafforzare le fazioni moderate contro il governo di Assad. Lo strike russo sulle unità sostenute dagli Stati Uniti non farà altro che incrinare i rapporti con l'amministrazione Obama da cui adesso si attende una risposta.
(foto: TASS / web)