I media ci stanno inondando, ormai da giorni, di immagini delle forze militari di Ankara che attraversano il confine siriano per attaccare i terroristi (secondo Erdoğan) curdi. Gli inviati, inoltre, ci ricordano che quello turco è il secondo, per quantità, tra gli eserciti della NATO, nonché tra i più armati.
Infatti, Ankara, può schierare quasi mezzo milioni di soldati (circa 400.000 sono coscritti), a cui vanno aggiunti 180.000 riservisti.
L’Esercito costituisce il 70% dell’intero sistema di difesa turco, con una forza complessiva di 320.000 militari, dotati di oltre 2.700 carri armati (LEOPARD 2A4, M60), 7.600 veicoli da trasporto e da combattimento, 820 sistemi missilistici.
Il quartier generale delle forze di terra meridionali si trova a Izmir. Dal 2004, la stessa base ospita anche l’Allied Component Command della NATO, prima ubicato a Napoli. Izmir è anche la sede del Comando della Forza di Pace Turca per l’Egeo, che ha responsabilità sull’area turca di Cipro.
È strutturato in 9 Corpi d’Armata, con 11 divisioni meccanizzate, 9 brigate corazzate, 5 brigate di paracadutisti, 5 brigate di forze speciali, 2 brigate di artiglieria e una di elicotteri.
La Marina dispone di 190 unità navali e 50 velivoli, ed è fondamentale per la strategia di Ankara nel Mediterraneo. Il naviglio principale è costituito da 16 fregate classe Gabya, specializzate nella difesa antiaerea; da 4 fregate classe Barbaros (progettate in Germania e con un dislocamento pari a 3.600 t); 4 fregate classe Yavuz con un dislocamento di 3.000 t.
I sottomarini sono 13. Le classi Ablay, Preveze, Gur, derivati dalla classe U-209 tedesca, con un dislocamento di 1.600 t, sono in grado di lanciare missili antinave.
l’Aeronautica schiera circa 1.100 velivoli di vario tipo, di cui 240 da combattimento cacciabombardieri F-16C/D; mentre gli aerei da trasporto tattico/strategico sono 82: 19 C-130B/E, 8 A-400M, 41 CN-235, 14 C-160.
I satelliti Gokturk-1 e 2, di fabbricazione nazionale, sono ad risoluzione e tutti gestiti dal MIT (Milli Istihbarat Teşkilati) il servizio segreto turco.
I peshmerga curdi, guerrieri di etnia iranica, sono degli ottimi combattenti. Eredi del feroce Saladino, che era un curdo nato a Tikrit, come Saddam Hussein.
Le forze curde sono divise in 36 brigate, controllate dai partiti storici dell’area curda e dal ministero per gli Affari dei Peshmerga dell’area autonoma curda. Principalmente si tratta di fanteria leggera, anche se sono presenti vecchi carri armati T-54 e T-62 ex sovietici (circa 200 mezzi).
Tuttavia, senza un aiuto esterno, difficilmente riusciranno ad arginare l’attacco turco, che mira ad occupare Kobane ed acquisire quanto più territorio siriano possibile, mandando con ciò in frantumi il sogno di una nazione curda.
Foto: Türk Silahlı Kuvvetleri