Turchia, atterrati i primi sei F-15C: nelle prossime ore il primo pattugliamento aereo

(di Franco Iacch)
06/11/15

I primi sei F-15C, provenienti dalla base della RAF di Lakenheath nel Regno Unito, sono appena atterrati in Turchia. A partire dalle prossime ore inizieranno a pattugliare lo spazio aereo turco.

Decollando dalla base di Incirlik, gli F-15C (secondo quanto ribadito per l’ennesima volta dal Comando europeo), impediranno la violazione dello spazio aereo turco, così come avvenuto nelle scorse settimane. Hanno aggiunto da EUCOM "Il dispiegamento arriva in risposta ad una precisa richiesta del governo turco”. Gli altri dodici F-15 (sei della versione C e sei della versione E) giungeranno in Turchia nelle prossime ore.

Gli F-15C, armati con otto missili aria-aria a diverso raggio, avranno il compito di scortare i bombardieri impegnati contro l’Isis in prossimità delle forze del regime siriano e degli aerei da guerra russi. Gli F-15 dell’Air Force in Turchia sono i primi “dogfighter” puri che gli USA possiedono nella Regione. Il Pentagono ha rischierato svariate piattaforme come F-22, F-16, A-10 e B-1: questi trasportano anche bombe e missili aria-terra. Gli F-15, invece, trasportano soltanto armi per il combattimento aria-aria.

Da rilevare che gli F-15C non sono mai stati schierati in Afghanistan, né in Iraq. La guerra in Siria è diversa. Sulla carta, gli F-15C hanno già un potenziale “nemico”: i caccia intercettori Sukhoi Su-30 schierati in Siria per scortare tutti i velivoli impegnati nella Repubblica Araba.

I russi, nel comunicato ufficiale, parlarono del caccia intercettore e non della sua variante ‘M’, che svolge anche il compito di cacciabombardiere di precisione. Dal Cremlino ribadivano l’esigenza di scortare i bombardieri, ma già allora ci chiedevamo contro quali nemici. Appariva evidente che gli avversari sarebbero stati gli aerei della coalizione, non di certo lo Stato Islamico che, come sappiamo, al massimo possiede droni commerciali e qualche elicottero (ovviamente trafugato alle truppe lealiste).

Ritirando la USS Theodore Roosevelt dal Golfo Persico, gli Stati Uniti non dispongono più dei 65 aerei da combattimento che fino alla fine dello scorso settembre, partecipavano ai raid in Siria ed Iraq. I caccia intercettori russi, fino ad oggi, erano dominatori del cielo (anche se di fatto non esiste una no-fly-zone). L’arrivo degli F-15, cambierà per l’ennesima volta lo scenario siriano: il loro unico obiettivo sono i caccia russi.

(foto: US Air Force)