Si è conclusa oggi, mercoledì 14 dicembre, la prima esercitazione congiunta tra Aeronautica Militare e Guardia di Finanza per integrare e migliorare la cooperazione tra le due Istituzioni per un efficace contrasto alla minaccia aerea. Nel caso specifico è stata simulata l’intercettazione e l’identificazione di un velivolo ultraleggero in transito nello Spazio Aero italiano adibito al trasporto di materiale illecito.
Nel corso dei recenti anni il sistema della Difesa Aerea Nazionale si è trovato sempre più frequentemente a dover fronteggiare minacce di natura asimmetrica rappresentate anche da assetti o vettori caratterizzati da limitate prestazioni, bassa velocità di manovra e volo condotto a bassa/bassissima quota.
Per contrastare tale realtà, risulta evidente la necessità di trovare sempre maggiori sinergie tra tutte le componenti militari e Corpi armati dello Stato per un efficace contrasto alla minaccia aero-portata sopra descritta. In tal senso, è di fondamentale importanza prevedere eventi addestrativi ed esercitativi comuni che vedano coinvolte tutte le articolazioni menzionate nell’impegno al contrasto della violazione degli spazi aerei nazionali e territoriali, elementi sinergici al concorso alla tutela della legalità nello Stato.
L’esercitazione ha verificato la capacità sia di impiegare sistemi d’arma, basi aeree, sensori radar e personale di supporto per il contrasto di una minaccia aerea asimmetrica che di gestione attraverso il sistema di Comando e Controllo dell’Aeronautica Militare in concorso con i Comandi ed i mezzi della Guardia di Finanza.
L’Aeronautica Militare ha impiegato sia Enti/Comandi adibiti al Controllo del Traffico Aereo e della Difesa Aerea che velivoli: 2 F-2000 del 36° Stormo di Gioia del Colle (BA), 1 T-346 del 61° Stormo di Lecce, 1 elicottero HH-139 dell’84° Centro SAR (Search And Rescue) di Gioia del Colle, 1 velivolo S-208 del 60° Stormo di Guidonia che ha svolto il ruolo del velivolo ultraleggero da identificare.
Per la Guardia di Finanza l’esercitazione è stata coordinata a livello nazionale dalla Centrale Operativa del Comando Generale della Guardia di Finanza ed ha coinvolto i Comandi Provinciali di Bari e Lecce, il Reparto Operativo Aeronavale di Bari, nonché il Gruppo Aeronavale di Taranto, con l’attivazione di un elicottero A109N della Sezione Aerea di Bari ed un elicottero AB412HP della Sezione Aerea di Manovra di Grottaglie e due pattuglie automontate del Comando Provinciale di Lecce.
Lo scenario simulato ha previsto, in sintesi, un’attivazione del Comando Operazioni Aeree (C.O.A.) dell’Aeronautica Militare Italiana da parte della Centrale Operativa del Comando Generale della Guardia di Finanza riguardante la probabile partenza di un vettore aereo, proveniente dall’Albania e diretto verso le coste italiane, sospettato di traffici illeciti.
Successivamente, i sistemi radar dell’A.M. hanno individuato un velivolo sospetto, in prossimità dello spazio aereo pugliese, e pertanto il C.O.A. ha provveduto ad attivare il dispositivo di Difesa Aerea Nazionale. L’obiettivo è stato intercettato dagli aeromobili dell’Aeronautica Militare, che dopo l’iniziale attività di monitoraggio, lo hanno passato in consegna alle unità aeree del Corpo, le quali hanno proceduto ad ombreggiarlo in modo occulto fino all’atterraggio presso l’aviosuperficie di Fondone (LE), ove sono intervenute le pattuglie automontate del Comando Provinciale di Lecce per le conseguenti attività di polizia giudiziaria.
La Guardia di Finanza, nell’ambito delle quotidiane attività di polizia economica finanziaria a presidio degli interessi economici e finanziari dello Stato e dell’Unione Europea, ha spesso riscontrato, nell’ambito dell’azione di contrasto ai traffici illeciti internazionali, tali tipologie di eventi, in particolare, con il coinvolgimento di velivoli di limitate dimensioni che, partendo da Paesi limitrofi, si dirigono verso lo spazio aereo italiano.