Cambio al vertice del comando delle Forze di Contromisure Mine

(di Marina Militare)
06/09/16

Venerdì scorso, alla banchina Giovannini, nella base navale della Spezia, si è svolta la  cerimonia di avvicendamento al vertice del Comando delle Forze di Contromisure Mine (Maricodrag), alla presenza del comandante in capo della squadra navale, ammiraglio Filippo Maria Foffi. Di fronte alle unità in banchina il contrammiraglio Massimo Vianello ha ceduto il comando di Maricodrag al contrammiraglio Enrico Pacioni.

Il Comando delle Forze di Contromisure Mine, che dipende dal Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), per mezzo delle 17 navi assegnate, tra cacciamine, idrografiche e navi esperienza, svolge una fondamentale attività di monitoraggio e mappatura del fondale marino.

Proprio in quest'ambito, Maricodrag è impegnato in molteplici collaborazioni dual use con enti civili e militari, sia a livello nazionale che internazionale come, ad esempio, il ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo: nell'ambito dell'accordo sulla conservazione dei beni archeologici subacquei; collaborazioni con le associazioni ambientaliste per la sensibilizzazione al rispetto del mare, collaborazioni con università e istituti di ricerca per l'analisi, la cura e la salvaguardia del mare e delle sue profondità, nonché collaborazioni con istituti internazionali e NATO, come il Centre for Maritime Research Experimentation (CMRE) per la ricerca scientifica e sviluppo tecnologico nel settore marittimo.

L'ammiraglio Vianello, nel discorso di commiato, ha ripercorso la storia della componente di contromisure mine "Una componente poco conosciuta che lavora in disparte e con mezzi, seppure tecnologicamente avanzati, piccoli e poco visibili. Tuttavia ha una grande storia, antica quanto quella della nostra forza armata e costellata di importanti imprese e di primati".

L'ammiraglio Pacioni nel suo discorso di insediamento si è detto orgoglioso si assumere il comando delle forze di contromisure mine e idrografiche, parlando del morale e benessere dei propri uomini, efficienza dei mezzi assegnati e capacità operativa che devono essere sempre ai massimi livelli.

La cerimonia è stata conclusa dall'intervento dell'ammiraglio Foffi: "Le nostre navi non sono moderne, esse sono il nostro hardware ma senza il software non si fa nulla. Gli equipaggi sono il software perché  devono garantire il funzionamento continuo, sicuro, senza bachi, affrontare e risolvere i problemi, in ogni situazione".