Non c'è sosta per i palombari della Marina Militare, gli uomini dei nuclei SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Taranto ed Augusta hanno concluso due importanti operazioni di rimozione e neutralizzazione ordigni esplosivi della seconda guerra mondiale, che erano stati rinvenuti rispettivamente nelle acque del porto di Bari ed a Marinella di Selinunte (Trapani).
Nelle giornate del 5, 6 e 7 luglio gli artificieri del Gruppo Operativo Subacquei di Comsubin sono intervenuti a seguito della richiesta delle locali prefetture per eliminare la minaccia rappresentata da un gran numero di residuati bellici, perfettamente conservati, rinvenuti a pochi metri di profondità.
Nel porto di Bari gli operatori del GOS di stanza a Taranto hanno bonificato 4 zone nella quali una ditta specializzate nelle ricerche di tali manufatti aveva individuato 8 granate di vario calibro e due pericolose bombe d'aereo inglesi da 500 e 1.000 libbre, mentre a 80 metri di distanza dalla riva di Marinella di Selinute, i palombari dello SDAI di Augusta hanno rimosso e distrutto 16 proiettili di grosso calibro che giacevano su di un fondale sabbioso a pochi metri di profondità.
Con la neutralizzazione di questi ordigni esplosivi, avvenuta attraverso l'applicazione di rigide procedure operative studiate appositamente per limitare l'impatto ambientale, quei tratti di mare sono stati nuovamente aperti al pubblico ed alla navigazione.
Quest'operazione, come molte altre attività condotte dal personale del Gruppo Operativo Subacquei, si inserisce nell'ambito delle capacità che la Marina Militare mette al servizio della collettività, della salvaguardia del mare e delle acque interne al Paese garantendo inoltre, specialmente in località turistiche, la giusta cornice di sicurezza che consente alla popolazione di vivere in tutta serenità i momenti di vacanza. È da sottolineare che in tutta Italia soltanto nel 2016 sono stati individuati e distrutti un totale di 12.400 ordigni esplosivi, mentre sono già 6.423 i manufatti esplosivi risalenti all'ultimo conflitto che sono stati rimossi e distrutti a partire dal 1° gennaio 2017.
I palombari di Comsubin raccomandano a chiunque dovesse imbattersi in manufatti, con forme simili a quelle di un ordigno esplosivo o parti di esso, di non toccarli o manometterli in alcun modo, denunciandone il prima possibile il loro ritrovamento alla locale Capitaneria di Porto o alla più vicina stazione dei carabinieri.