Lo scorso 2 ottobre, presso la Banchina Giovannini di MARICODRAG a La Spezia si è tenuto, alla presenza del comandante in capo della squadra navale, l’ultimo ammaina bandiera di Nave Mitilo, dopo oltre 60 anni di onorata attività.
La cerimonia si è svolta in forma solenne, alla presenza delle principali autorità militari locali, degli ex comandanti dell'unità, delle rappresentanze delle unità di sede alla Spezia e il contributo degli equipaggi di tutte le unità navali della classe Aragosta.
Per l'occasione il comandante in capo della squadra navale, ammiraglio Donato Marzano, ha voluto ringraziare gli equipaggi rendendo loro atto della quotidiana, silenziosa ma preziosa attività condotta nei decenni da queste unità.
La classe Aragosta ha contribuito nel secondo dopoguerra a creare i presupposti per la ricostruzione della Nazione, partecipando attivamente alle operazioni di sminamento delle coste nazionali svolte durante gli anni cinquanta e sessanta.
Nel 1985, insieme ad altre quattro unità gemelle, Nave Mitilo è stata scelta per essere trasformata in nave ausiliaria per addestramento con il compito di insegnare agli ufficiali di vascello l'arte di andare per mare, attività portata avanti, grazie ai suoi equipaggi, con passione e dedizione, con la consapevolezza di svolgere un compito importante nella formazione dei comandanti di domani.
Nell'occasione, il tenente di vascello Daniele Pinto, ultimo comandante di Nave Mitilo ha voluto omaggiare "tutti gli uomini e le donne che hanno fatto grande questa piccola unità". Dopo gli onori militari e la lettura del dispositivo del disarmo, alla presenza dell'equipaggio di Nave Mitilo è stata ammainata, non senza emozione, la Bandiera per l'ultima volta.
Con la dismissione di Nave Mitilo continua il processo di ridimensionamento della flotta della Marina Militare. L'unità verrà adesso consegnata alla storia della Marina ponendosi al fianco delle altre navi già dismesse e in corso di dismissione come le fregate Maestrale e Aliseo, le corvette Minerva, Sibilla, Danaide, Urania, i pattugliatori d'altura Granatiere e Artigliere e i cacciamine Lerici e Sapri.