Nella notte del 10 gennaio il Centro di Ossigeno Terapia Iperbarica (OTI) di COMSUBIN è stato attivato dai medici del pronto soccorso dell’ospedale “San Bartolomeo” di Sarzana per trattare in emergenza, i componenti di un nucleo familiare di Amelia (padre di 51 anni, madre di 42 ed un figlio di 10 anni), vittime di una grave intossicazione da monossido di carbonio, avvenuta in ambiente domestico.
I tre componenti del nucleo famigliare sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale in codice rosso e dopo gli accertamenti iniziali, veniva allertato il sistema di reperibilità di COMSUBIN per l’effettuazione di un trattamento di ossigeno terapia in emergenza-urgenza che è stato condotto da ufficiali medici e sottufficiali infermieri specializzati in medicina subacquea ed iperbarica, nonché dai palombari del Gruppo Operativo Subacquei.
In tempi brevi i pazienti sono stati trasferiti in ambulanza presso il centro OTI del Varignano, presso il quale è attivo l’unico impianto iperbarico della provincia, per effettuare il primo trattamento OTI che, condotto secondo precise indicazioni e rigorosi protocolli d’impiego, è capace di garantire risultati clinici a volte poco noti: malattie da decompressione conseguenti ad attività subacquee, avvelenamento da monossido di carbonio, gangrene gassose, lesioni da schiacciamento o fratture a rischio e molte altre patologie.
A seguito della ratifica della convenzione tra il Raggruppamento Subacquei ed Incursori e l’Azienda Sanitaria Locale n°5 della Spezia, dal 20 settembre 2016 sono stati effettuati 263 trattamenti individuali di Ossigeno Terapia a favore di pazienti civili della provincia spezzina.