Si è svolta nel fine settimana del 20 e 21 agosto la XIX edizione dell'International Lighthouse/Lightship Weekend, un evento radioamatoriale di portata internazionale che anche quest'anno ha visto protagonista un prestigioso sito della Marina Militare, il Faro della Vittoria di Trieste.
La manifestazione nasce da una storica decisione del governo degli Stati Uniti, che alcuni decenni fa proclamò il 7 di agosto la giornata dei fari nordamericani.
Nel 1998, quindi, per iniziativa di due radioamatori scozzesi, si svolse la prima edizione, alla quale parteciparono radioamatori dinovantacinque paesi. Da allora la manifestazione si svolge annualmente ogni terzo weekend di agosto.
L'appuntamento è particolarmente sentito dai molti radioamatori che operano o hanno operato come radiotelegrafisti sia nella Marina Militare che in quella Mercantile, ed è un'occasione per i più giovani di cimentarsi al telegrafo. Lo spirito radiantistico si unisce quindi alla fratellanza marinaresca, creando una vivacità nell'etere che richiama migliaia di radioamatori da tutto il mondo e di ogni età. Il codice Morse non è più utilizzato dal 2005 ma rimane un metodo di comunicazione in grado di trasmettere informazioni che spesso la normale voce, o fonia, non riesce a far arrivare a lunghe distanze. Il suo caratteristico tono infatti è molto più efficace ed è spesso risolutivo nei collegamenti in cui si fa fatica ad ascoltare la voce del proprio corrispondente.
Nel corso della manifestazione la sezione dell'Associazione Radioamatori Italiani locale insieme al presidente, Luigi Popovic, hanno attivato una stazione radio nella quale si sono avvicendati diversi operatori che hanno effettuato circa settecento collegamenti, in fonia, telegrafia e nei modi digitali in uso ai radioamatori. Tra questi, circa un centinaio di stazioni erano installate su fari o navi faro.
Alcuni di questi collegamenti sono stati effettuati dal tenente di vascello Stefano Fonda, ufficiale in servizio presso il Comando in Capo della Squadra Navale. Radioamatore e membro dell'Associazione Radioamatori Marinai d'Italia egli ha avuto modo di cimentarsi con una stazione radio di tutto rispetto: un potente ricetrasmettitore HF accoppiato ad una antenna filare di oltre 40 metri, installata all'esterno della struttura in una condizione pressochè ottimale.
Oltre a guidare la navigazione notturna nel Golfo di Trieste, il faro richiama da sempre numerosi visitatori anche per il suo valore simbolico: fu edificato infatti in ricordo dei marinai caduti nella Prima guerra mondiale.
Costruito tra il 15 gennaio 1923 ed il 24 maggio 1927 ad opera dell'architetto triestino Arduino Berlam, si erge su un poggio a 60 metri sul livello del mare sulle antiche strutture del forte austriacoKressich, del 1854. Il basamento della struttura è costituito da pietre provenienti dall'Istria e dal Carso. La statua bronzea della Vittoria alata, la gabbia in bronzo e cristallo che custodisce la lanterna-faro e la statua del marinaio sulla parte alta del faro, sono opera dello scultore triestino Giovanni Mayer.
In un mondo dove satelliti e comunicazioni telematiche hanno ormai il sopravvento nel nostro quotidiano, la passione per le radiotelecomunicazioni in onde corte conserva un fascino particolare e il periodico evento - l'attivazione di stazioni radioamatoriali dai fari - attira appassionati da tutto il mondo. Il nominativo speciale IQ3TS/LH ha viaggiato nell'etere per molte ore facendo conoscere il Faro della Vittoria ai tanti radioamatori che hanno trascorso il fine settimana alla ricerca di queste rare attivazioni.