Questa mattina presso la Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, con una messa solenne officiata da monsignor Santo Marcianò, ordinario militare per l’Italia, la Marina Militare e il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco hanno celebrato la propria patrona, Santa Barbara.
Una celebrazione per la prima volta congiunta, aperta a tutta la cittadinanza e accompagnata dalle note della Banda musicale della Marina, che ha visto la partecipazione di numerose autorità civili e militari, unitamente al personale in servizio e in congedo e alle associazioni combattentistiche e d’arma.
Prescelta perché rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo senza possibilità di evitarlo, Santa Barbara fu eletta a patrona "di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa". La storia narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia, antica regione dell’Asia Minore oggi Turchia, fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscoro, che "al quattro del mese di dicembre fu incenerito da un fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi". La martire, nell'imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: "...Pregoti Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio, ... mandali grazia per tua misericordia". Da ciò l’intenso intreccio che lega la Santa agli uomini della Marina: subito dopo l'invenzione della polvere da sparo ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, da sempre ha attaccato alle pareti una sua immagine, affinché sia preservato dal fuoco e dai fulmini celesti.
Diverse le celebrazioni svoltesi questa mattina in alcune città italiane tra cui Genova, dove il cardinal Bagnasco ha onorato la ricorrenza nella cattedrale di San Lorenzo, oltre che a bordo delle navi e presso gli enti e i comandi della Marina.
(foto: Marina Militare)