Si è conclusa il 22 novembre la Mare Aperto 2019-2, secondo appuntamento addestrativo dell’anno, condotta dalla Marina Militare tra le acque del Mar Ionio e del Tirreno.
Per dodici giorni l’esercitazione, a carattere seriale, ha preparato in mare gli equipaggi delle unità della squadra navale, la componente operativa della Forza Armata, nelle principali forme di lotta sul mare e dal mare (antiaerea, antinave e antisommergibile), nelle Maritime Interdiction Operations (operazioni di embargo, controllo del traffico mercantile, compilazione della Maritime Situational Awarenes, ecc.), nelle attività anfibie, idrografica e di cacciamine. Le serie a difficoltà crescente sono servite a consolidare l’addestramento individuale, mettendo gli equipaggi alla prova in un ambiente complesso e realistico.
La Mare Aperto ha coinvolto gli equipaggi imbarcati degli staff delle Divisioni Navali, 19 navi, 3 sommergibili, 6AV8 B+, 14 elicotteri organici, 450 unità della Forza da Sbarco con 22 principali mezzi anfibi e la componente cinofila. La componente aerea dell’esercitazione ha visto, inoltre, anche la partecipazione di assetti dell’Aeronautica Militare: in particolare, caccia Eurofighter, AMX e Tornado e velivoli Early Warning nell’ambito di missioni di ricognizione, scorta e soppressione delle difese aree nemiche.
In totale all’esercitazione Mare Aperto 19-2 hanno partecipato oltre 2400 donne e uomini (e due cani). Contemporaneamente alla Mare Aperto, le navi della squadra navale hanno condotto anche addestramenti mirati alla ricerca e soccorso in mare in cooperazione al 4° MRSC di Napoli nell’ambito dell’iniziativa SARMEDOC, cui l’Italia partecipa insieme a Spagna e Francia; attività di sperimentazione MUS (Maritime Unmmaned Systems) nell’ambito dell’iniziativa promossa dall’agenzia di difesa europea EDA e guidata da Leonardo Spa, denominata OCEAN 2020; attività di cooperazione nel campo della lotta antisommergibile con le marine estere alleate francese e americana, nell’ambito dell’esercitazione SQUALE 19.
A bordo delle navi della Marina Militare erano presenti osservatori provenienti dalla marina del Qatar e studenti dell’Università di Genova, dell’università Aldo Moro di Bari e della Libera Università degli Studi Sociali - LUISS Guido Carli di Roma, in supporto agli staff dei comandi dei gruppi navali con funzioni di Political e Legal Advisor, bio-ricercatori oceanografici e ingegneri navali.
Il ciclo di esercitazioni Mare Aperto si prefigge l’obiettivo di migliorare la prontezza operativa degli assetti della squadra navale e, avendo una connotazione interforze, ha consentito l’addestramento congiunto di assetti dell’Aeronautica e della Marina Militare nelle attività di difesa aerea, nell’ottica del cosiddetto cross-domain.
L’addestramento in mare è fondamentale per la Marina Militare poiché costituisce il sistema più efficace per preparare, nella maniera più realistica possibile, il personale ad assolvere in sicurezza i propri compiti istituzionali, per assicurare al Paese la disponibilità di una forza navale in grado di affrontare le moderne sfide nel settore della sicurezza marittima.