“Il successo è stato ottenuto aprendo alla popolazione locale le nostre basi” con queste parole il comandante di Kosovo Force (KFOR) si è congedato dal suo personale militare e civile e da tutti gli ospiti locali ed internazionali intervenuti alla cerimoina di cambio di comando.
Il passaggio di consegne tra il generale di divisione Giovanni Fungo e il suo successore e parigrado Salvatore Cuoci è avvenuto durante una suggestiva cerimonia tenutasi a Camp Film City sede del quartier generale della missione in Kosovo.
Erano presenti all’evento l’ammiraglio James Foggo, comandante del Joint Force Command Naples, il presidente del Kosovo Hashim Thaçi, l’ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e numerose altre autorità civili, militari, religiose e diplomatiche.
Un periodo lungo e quanto mai intenso, durato più di 450 giorni, che nel nome del motto “Trust and Commitment” ha visto conseguire numerosi risultati tanto nell’ambito operativo quanto in quello addestrativo, con particolare attenzione alla cooperazione con le istituzioni locali e le organizzazioni internazionali operanti sul territorio. Questi successi sono stati sottolineati dall’ammiraglio James Foggo che ha inoltre aggiunto “Il generale Fungo è stato un innovatore ed un comandante lungimirante. Con la sua grande determinazione ha ispirato e guidato il suo personale”.
Nel suo discorso di commiato, il generale Fungo ha voluto sottolineare “la professionalità, l’impegno e l’assoluta dedizione” del personale alle sue dipendenze che ha reso possibile il raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ha inoltre ringraziato i rappresentanti delle istituzioni locali per il supporto ricevuto ed ha infine espresso al suo successore i migliori auguri per questo suo importante compito.
Sotto l’autoritá delle Nazioni Unite, la NATO dal 12 giugno 1999, sta conducendo un’operazione in supporto alla pace in Kosovo con il compito di contribuire alla stabilitá e sicurezza della regione, garantire la libertá di movimento e assistere le istituzioni locali nello sviluppo e nella crescita. Oggi KFOR è composta da poco più di 4000 militari appartenenti a 28 differenti nazioni che operano, in unità di intenti, sotto l’attenta e meticolosa guida di un comandante italiano.