Iraq: conclusa la visita ufficiale del Ministro Elisabetta Trenta

(di Stato Maggiore Difesa)
30/10/18

Con la visita al personale della Task Force Praesidium a protezione della diga e del personale dell’azienda italiana Trevi che sta effettuando i lavori per la messa in sicurezza della Diga di Mosul, si è concluso il primo viaggio ufficiale del ministro Elisabetta Trenta in Iraq.

Si tratta della prima visita internazionale di un membro del governo italiano dall’insediamento del premier Adel Abdul Madhi Mahdi con il quale la titolare del Dicastero ha avuto un lungo e cordiale colloquio: “L’Italia è sempre stata al fianco dell’Iraq e continueremo ad esserlo. I nostri militari si occupano della formazione delle vostre forze da anni. Lo facciamo con grande piacere per la sicurezza dell’Iraq e del mondo. L’Isis è, infatti, un pericolo non solo per gli iracheni ma per tutti noi e, anche se sembra sconfitto militarmente, esistono ancora reti finanziarie molto forti e un processo di radicalizzazione che emerge anche in diverse capitali europee e che deve essere sconfitto”.

Da ieri nella regione, la titolare del Dicastero ha incontrato i militari italiani impegnati nelle missioni di addestramento a Baghdad e a Erbil. A Camp Dublin (Baghdad) ha incontrato uomini e donne della Task Force Police e della Task Force 44: “L’Italia è protagonista nella lotta al terrorismo internazionale a salvaguardia della sicurezza collettiva. Questo grazie anche all’impegno di tutti voi”.

A Camp Singara (Erbil) l’incontro con il Contingente dell’Operazione Prima Parthica: “Gli italiani vi guardano con ammirazione per il contributo fondamentale che state dando alla rinascita dell’Iraq. Grazie per quanto fate e farete, sempre con intelligenza, coraggio e umanità”.

In Iraq il ministro Trenta ha incontrato anche il primo ministro della regione autonoma del Kurdistan iracheno, Nechirvan Barzani.

Dall’Iraq rientreranno 50 militari (altri 100 dalla missione in Afghanistan) e nei primi mesi del 2019 chiuderemo del tutto la missione presso la Diga in quanto “in questo momento non occorre che l’Italia investa in quella parte del Paese”.

Prima di recarsi in Iraq il ministro Trenta è stata in Bahrain per prendere parte all’IISS Manama Dialogue 2018, conferenza sulla sicurezza del Medio Oriente e del Nord Africa, due aree di grande interesse per il nostro Paese.

Un appuntamento al quale l'Italia mancava dal 2010 e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei rappresentanti di Francia, Germania, Stati Uniti, Regno Unito e Giappone.

Siamo tornati, perché per essere protagonisti non si possono alzare solo i muri, occorre sedersi ai tavoli, occorre saper dialogare e dire la propria” ha spiegato il ministro Trenta che intervenendo sul tema “Conflict and Diplomacy in the Middle East” ha detto a chiare lettere che “costruire un sistema di sicurezza efficace per la regione Mediorientale e Mediterranea richiede una pluralità di interventi”.

La Comunità internazionale deve continuare a operare in maniera coesa, coerente e consapevole, nel rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e delle realtà locali” ha spiegato nel suo intervento durante il quale ha sottolineato il ruolo rivestito dai social media nella propaganda del terrorismo.

La strategia di Daesh ci fornisce un esempio tangibile. La propaganda è stata in grado di attrarre individui vulnerabili e radicalizzarli” ha aggiunto.

Dobbiamo lavorare insieme - ancora più da vicino - e condividere di più, con l'obiettivo primario di trasformare la comunicazione da elemento di minaccia a strumento di sicurezza collettiva e stabilità internazionale”.

Durante la sua tappa nel Bahrain, il ministro Trenta è anche salita a bordo Nave Martinengo, all’attracco nel porto di Manama, per salutare donne e uomini dell’equipaggio.