Ieri a Erbil (Iraq), ha avuto luogo la cerimonia di cambio del comandante del contingente nazionale in Iraq per l’operazione “Prima Parthica”.
Dopo oltre 5 mesi di intensa attività, durante i quali la missione militare italiana si è ripetutamente adattata alle esigenze operative contingenti, il generale Angelo Michele Ristuccia ha lasciato il comando al parigrado Francesco Maria Ceravolo.
Un periodo intenso, durante il quale, dopo una iniziale fase esclusivamente addestrativa, la missione si è arricchita di due pedine importanti per l’intera coalizione, quali l’Air Task Group “Griffon” con compiti di Personnel Recovery e la Task Force Praesidium deputata alla sicurezza dei lavori di messa in sicurezza della Diga di Mosul; attività, quest’ultima, che ha richiesto un notevole dispendio di energie e il costante impegno di tutte le donne e gli uomini del contingente italiano.
La cerimonia è avvenuta alla presenza dell’ambasciatore italiano in Iraq, s.e. Marco Carnelos, del vice comandante del Comando Operativo di vertice Interforze (COI), generale di corpo d’armata Giuseppe Fantuzzi, del ministro degli interni e ministro dei peshmerga (interim) della regione autonoma del Kurdistan, mr. Abdul Sultan Karim Sinjari e di numerose autorità civili, militari e diplomatiche.
Il generale Fantuzzi, durante l’indirizzo di saluto al personale schierato, si è complimentato per i brillanti risultati raggiunti e testimoniati dai numerosi attestati di stima pervenuti sia dalle forze della coalizione - di cui l’Italia rappresenta il secondo contributore - sia dalle forze governative e militari locali, che hanno riconosciuto nel contingente italiano eccezionali doti di professionalità e competenza in ogni attività svolta.
A conclusione del suo intervento, il vice comandante del COI, nel partecipare la riconoscenza delle forze armate per il lavoro sin qui svolto, ha esortato tutti a proseguire lungo la strada intrapresa, augurando, nel contempo ai comandanti cedente e subentrante le migliori fortune per le nuove sfide che li attendono.
L’Italia, in aderenza alle risoluzioni del consiglio di sicurezza dell’Onu n. 2170 (2014) del 15 agosto 2014 e n. 2178 (2014) del 27 settembre 2014 - emanate a seguito della richiesta di soccorso presentata il 20 settembre 2014 dal rappresentante permanente dell’Iraq presso l’ONU al presidente del consiglio di sicurezza – ha dispiegato tra il Kurdistan iracheno e Baghdad circa 950 uomini e donne di tutte le forze armate e costituisce, dopo quello americano, il contingente più numeroso a testimonianza del profondo e concreto impegno che l’Italia sta fornendo nella lotta a Daesh che dall’estate del 2014 si è impossessato di vasti territori nel nord dell’Iraq.