Il contingente militare italiano impegnato in Libano ha concluso un corso di lingua italiana in favore di alcuni ufficiali e sottufficiali della direzione generale della sicurezza libanese. Oggi la cerimonia di consegna degli attestati di frequenza e dei certificati di conoscenza della lingua, che si è svolta nella base di Shama, nel Sud del Libano, dove operano i “caschi blu” italiani di Unifil, la forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nella regione ovest del Paese.
Dopo circa sei mesi di corso i frequentatori hanno sostenuto un esame che ha permesso loro di acquisire il primo livello di conoscenza della lingua italiana secondo gli standard fissati dal Consiglio d’Europa nel quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (QCER).
Alla cerimonia di fine corso erano presenti il generale Arturo Nitti, comandante del settore ovest di UNIFIL, il colonnello Fawzi Chamoun, ufficiale della direzione generale della sicurezza e la dottoressa Cristina Foti, direttrice della “Società Dante Alighieri" di Tripoli che da tempo collabora con i “caschi blu” italiani della cooperazione civile-militare, anche in forza di una convenzione stipulata con il ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
“E’ un traguardo che ci inorgoglisce”, ha dichiarato il comandante del settore ovest di Unifil,“poiché consente di operare al meglio al fianco delle forze militari libanesi per la stabilizzazione e la pace in quest’area mediante le attività di perlustrazione, controllo e sorveglianza, in piena aderenza al mandato dettato dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu”.
“Non solo”, gli ha fatto eco il colonnello Chamoun. ”L’apprendimento della lingua italiana serve a rinsaldare i rapporti di amicizia tra popoli storicamente legati da radici comuni e da importanti esperienze di dialogo e di rispetto reciproco”.