Operazione Atalanta: la fregata italiana Virginio Fasan al fianco della marina cinese e sudcoreana

(di Stato Maggiore Difesa)
02/12/17

​Dal 28 al 30 novembre, la fregata Virginio Fasan, da cinque mesi unità di bandiera dell’operazione antipirateria Atalanta, ha condotto nelle acque del Corno d’Africa una serie di attività che hanno visto l’equipaggio italiano impegnato sia in iniziative a carattere umanitario verso la comunità della cittadina somala di Hobyo, sia in attività di integrazione ed addestramento con la Republic of Korea Navy (marina sud-coreana) e la People Liberation Army Navy of China (marina cinese).

In particolare, il giorno 28 novembre, l'unità italiana è tornata nelle acque antistanti le coste di Hobyo, un villaggio della Somalia centrale, al fine di distribuire medicinali a favore del piccolo presidio sanitario del distretto locale. Nave Fasan infatti, aveva già condotto lo scorso ottobre una “focused operation”, chiamata Aeolus, nelle acque antistanti la cittadina e, in quella circostanza, era stato incontrato il medico del villaggio che aveva manifestato la necessità di medicinali per la popolazione locale. In questa occasione quindi, il Force Commander dell’operazione Atalanta, contrammiraglio Fabio Gregori, insieme al comandante di Nave Fasan, c.f. Sebastiano Rossitto, hanno invitato a bordo il sindaco di Hobyo ed una rappresentanza della comunità locale per consegnare loro il prezioso supporto sanitario.  

Il giorno successivo, Nave Fasan ha svolto un’attività addestrativa complessa alla quale hanno preso parte una nave rifornitrice spagnola, ESPS Patino ed il cacciatorpediniere Chungmungong della Marina della Corea del Sud. L’incontro in mare tra queste tre unità non è stato casuale: infatti, oltre a Nave Virginio Fasan e Nave Patino, che oggi costituiscono i due assetti navali europei dell’operazione Atalanta, dal 28 novembre al 3 dicembre, anche Nave Chungmungong è integrata nel dispositivo di Atalanta - Task Force 465, sotto il comando del contrammiraglio italiano Fabio Gregori.

Tali attività di integrazione vengono svolte ciclicamente con l’obiettivo di sviluppare ed ampliare l’interoperabilità tra le forze europee dell’operazione Atalanta e le forze navali di Paesi che, come la Corea del Sud, operano costantemente nel Golfo di Aden ed in Oceano Indiano per il contrasto alla pirateria e la sicurezza marittima del traffico mercantile in area.

In particolare, durante l’attività addestrativa sono state effettuate esercitazioni di manovre cinematiche in formazione navale, nonché esercitazioni di “winchex” e “seggiovia”. Quest’ultime riguardano due diverse modalità di passaggio di personale da una nave ad un’altra in navigazione. La prima consiste nel passaggio di personale attraverso un elicottero in volo che, utilizzando il proprio verricello, prende a bordo il personale e lo rilascia sull’altra unità, mentre la seconda prevede il trasbordo di personale tra due unità navali in navigazione ravvicinata che installano, attraverso dei cavi, una struttura che consente di movimentare una seggiovia da una parte all’altra delle unità. Al termine delle attività, Nave Fasan ha effettuato un FAS (Fuel at Sea), ossia un rifornimento in mare di combustibile con la nave rifornitrice spagnola.

Successivamente, il giorno 30 novembre, Nave Fasan ha incontrato nelle acque del Golfo di Aden un’unità militare della People Liberation Army Navy of China, Nave Haikou, anch’essa unità di bandiera dell’ operazione antipirateria Cinese condotta dall’Escort Task Group 171.

All’incontro in mare tra le due unità, è seguito l’incontro, a bordo di Nave Virginio Fasan, dei due Force Commander delle “operazioni antipirateria”, l’europea Atalanta e la cinese dell’ETG 171. Tale evento si è dimostrato un’ottima occasione per i Force Commander per condividere informazioni e punti di vista sulle attività condotte nelle acque dell’Oceano indiano dai due dispositivi navali, nonché un ottimo momento per rafforzare legami di cooperazione nella protezione del traffico marittimo e, più in generale, per la libertà di navigazione nelle acque del Corno d’Africa.