Da San Giuseppe Jato a San Cipirello, il sottosegretario di Stato alla Difesa, Domenico Rossi, nel 25esimo anniversario delle stragi di Capaci e via D'Amelio, ha parlato di legalità e onorato la memoria di chi ha sacrificato la propria vita nella lotta alla mafia. Percorrendo poi le strade di campagna che conducono nel luogo dove l'11 gennaio 1996 è stato ucciso e sciolto nell'acido il piccolo Giuseppe Di Matteo, il sottosegretario ha reso omaggio alla memoria di tutti i bambini vittime della mafia, ribadendo "l'incisività e la ferma volontà del governo nel contrasto alla mafia".
"La cattiveria umana non ha limiti, ne sono viva testimonianza questi luoghi e le brutali azioni dei carnefici della mafia", commenta Rossi che per la prima volta ha visitato il pozzo e le stanze dove è stato detenuto per 779 giorni giuseppe Di Matteo, "una brutalità che oggi riviviamo seppur in forme diverse negli attentati terroristici che sempre più imprevedibili colpiscono indiscriminatamente".
Infine il sottosegretario Rossi ha voluto sottolineare anche quanto "la Sicilia tutta, soprattutto, in questo ultimo periodo, stia dimostrando una straordinaria accoglienza nei confronti degli immigrati. Una terra che non deve essere ricordata tristemente per fatti di mafia ma per per l'ospitalità della sua gente e per le bellezze che tante altre nazioni ci invidiano".