Martedì - Dopo gli ultimatum dei governi britannico, germanico e italiano inizia il blocco delle coste venezuelane da parte di una forza navale multinazionale formata da quattro unità germaniche, otto unità britanniche e dall’ariete torpediniere Giovanni Bausan (comandante, capitano di vascello Francesco Orsini) – raggiunto successivamente dall’incrociatore corazzato Carlo Alberto - a causa del rifiuto del presidente venezuelano Cipriano Castro di pagare i debiti contratti dal suo governo con società commerciali dei tre Paesi europei e dei danni di guerra patiti dai connazionali durante le rivoluzioni del 1898-1900.
Il blocco che porterà alla distruzione delle unità della piccola Marina del Venezuela, sarà tolto solo alcuni mesi dopo grazie alla mediazione del presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt che porterà il 13 febbraio 1903 alla firma di un accordo per il pagamento da parte del governo del Venezuela del 30% dei suoi diritti doganali. Il Bausan che si tratterrà nelle acque venezuelane fino al luglio del 1903 per verificare la corretta applicazione dell’accordo, dirigerà poi per il rimpatrio.
[Facevano parte dell’accordo tre protocolli , uno per ciascuna delle Nazioni partecipanti all’azione, che stabiliva le somme da pagare. Per l’Italia era stabilito un pagamento “d’onore” di 5.500 £ entro 60 giorni dalla firma dell’accordo e una somma di 2.810.265 lire relativamente ai danni di guerra]