Nel XIX secolo la forza propulsiva colonizzatrice americana correva in parallelo alla concomitante decadenza dell’Impero spagnolo, e ai movimenti nazionali che stavano emergendo in tutta l’America Latina.
Il 2 dicembre 1823 il presidente James Monroe rivolse al Congresso un discorso (scritto dal suo segretario di Stato John Quincy Adams) in cui vennero postulate le linee guida della politica estera di Washington, almeno fino alla Prima Guerra Mondiale.
Con una formula d’effetto (l’America agli Americani) si voleva riproporre un principio d’equilibrio che nel recente passato aveva guidato la diplomazia delle Potenze Europee al Congresso di Vienna.
Il disegno che si voleva raggiungere era quello di una spartizione del mondo su base continentale, che da parte statunitense significava l’espressione di una aperta volontà isolazionista rispetto agli affari del Vecchio Continente e nel contempo l’affermazione implicita di una sorta di diritto egemonico spettante agli Stati Uniti su tutto il continente americano.
La Dottrina Monroe dava voce a una componente profonda della cultura popolare e dello spirito pubblico statunitensi, semplificabili nella coscienza di una propria inderogabile diversità rispetto all’Europa, alle sue tradizioni millenarie e alle sue istituzioni politiche. Una corrente di pensiero destinata a ripresentarsi anche in età contemporanea. Nello specifico, il discorso di Monroe era molto chiaro nell’instaurare una connessione tra la minaccia alla sicurezza nazionale e l’instaurazione di un regime politico diverso da quello statunitense nel continente americano.
La presa di posizione del presidente Monroe significò la palese volontà di mettersi alla testa del movimento indipendentistico latinoamericano, dichiarando al mondo intero che l’America apparteneva agli americani e che gli europei dovevano mettere fine alle loro ambizioni coloniali. In sintesi la Dottrina Monroe riaffermava la politica di neutralità degli Stati Uniti tuttavia, allo stesso tempo, dettava una direttrice di ulteriore espansione della propria potenza.
I principi strategici della Dottrina Monroe hanno continuato, senza pause, a dar forma alla politica estera americana. Gli interventi americani nelle due guerre mondiali, come nella Guerra Fredda, non furono una serie distacchi rivoluzionari dalla politica di governo del presidente Monroe: furono esempi di quello stesso modo di pensare che portò James Monroe a postulare la sua Dottrina.
Foto: web