Si è conclusa, nei giorni scorsi, l'esercitazione internazionale sul rischio idraulico denominata NEIFLEX (North Eastern Italy Flood Exercise) che ha visto, oltre ai 1400 uomini e donne della Protezione Civile, anche 120 militari dell'Esercito Italiano impegnati nell'attività di coordinamento e di impiego degli assetti militari messi a disposizione. L'esercitazione, basata su uno scenario che prevedeva un'esondazione di due importanti fiumi del Veneto orientale (il Livenza e il Tagliamento) ha permesso di verificare le modalità di cooperazione civile-militare, testando le procedure pianificate in questo tipo di attività, i tempi e le modalità di attivazione dei centri operativi per la gestione dell'emergenza nonché dei reparti del Genio per gli interventi specialistici. L'attività si è aperta con l'attivazione del DI.COMA.C. (Direzione di Comando e controllo) dislocato nella sede della Protezione Civile della Regione Friuli Venezia Giulia dove l'Esercito Italiano è stato rappresentato dal generale di corpo d'armata Amedeo Sperotto, comandante delle Forze Operative Terrestri di Supporto.
Per tre giorni ufficiali del Comando Forze Operative Nord di Padova sono stati distaccati presso il DI.COMA.C. da dove hanno coordinato gli ufficiali di collegamento presso le prefetture di Treviso, Venezia, Pordenone, Udine, l'assetto Un.Pu.Ca. (unità di pubbliche calamità) del 3° reggimento genio di Udine. In particolare gli assetti Un.Pu.Ca. sono stati chiamati a intervenire in un pompaggio ad alta capacità con il contestuale trasporto di materiali per il rafforzamento e in un'azione di salvataggio di persone rimaste isolate, a seguito dell'esondazione, con battelli pneumatici in un contesto di coordinazione con il personale della Protezione Civile, Vigili del Fuoco e personale delle aziende sanitarie locali.
L'esercitazione ha visto anche la partecipazione di 250 esperti delle squadre di intervento del Meccanismo Europeo di Protezione Civile provenienti da Austria e Slovenia e da osservatori provenienti da Montenegro, Serbia, e Federazione Russa. Personale che è stato ospitato presso la Caserma "L. Capitò", sede del 5° reggimento artiglieria terrestre lanciarazzi Superga, unità che ha fornito il supporto logistico a tutto il personale della protezione civile coinvolto nell'attività. Tale supporto ha di fatto simulato un altro compito delle forze armate nel contesto degli eventi emergenziali: mettere a disposizione le proprie strutture logistiche che possono essere utilizzate come aree di ammassamento dei soccorritori e aree di stoccaggio per mezzi, attrezzature e beni e assistenza alloggiativa d'urgenza delle popolazioni. Il dottor Angelo Borrelli, capo dipartimento della Protezione Civile, durante una sua visita alla Caserma "L. Capitò", ha espresso parole di plauso nei confronti dell'Esercito e del reggimento in particolare per il notevole ed efficace supporto fornito a favore del personale nazionale ed internazionale della protezione civile coinvolto nell'esercitazione.