Può sembrare strano ma nel nostro mondo iper-connesso, in cui si va avanti a forza di acronimi e termini inglesi, non sempre ci si sofferma abbastanza sul significato delle parole e ciò può portare ad errori.
Prendiamo per esempio, ma non a caso, l'acronimo DDoS e proviamo a domandarci che cosa significa. Il significato per esteso è Distributed Denial-of-Service, che tradotto in italiano suona un po' come "negazione del servizio distribuita", traduzione veramente orribile che non utilizzerò più nel corso di questo articolo.
Si tratta in effetti di un tipo di attacco cyber che non è altro se non l'evoluzione del più vecchio DoS (attenzione, non si parla del sistema operativo degli anni ottanta) dove DoS sta per Denial-of Service.
Il DDoS è un tipo di attacco che consiste nel tentativo di interrompere il normale traffico dati (sto semplificando!) che avviene tra un server che eroga un servizio e gli utenti di quel servizio.
Prima di andare avanti facciamo un esempio per chiarire la cosa una volta per tutte. Consideriamo per esempio una società che si occupa di servizi sanitari che offre un servizio di consegna cibo per i malati che si iscrivono al suo sito. Se una società concorrente poco onesta decidesse di rovinare gli affari del concorrente potrebbe organizzare delle azioni (attacchi) per contrastare l'esecuzione del servizio.
Potrebbe farlo fisicamente, impedendo ai veicoli di effettuare le consegne in tempo, oppure bloccandoli nel traffico, oppure rubandogli il carburante o ancora minacciando gli autisti o i cuochi o chiunque si trovi sulla catena di produzione. Se però il cattivo ha a disposizione un bravo hacker allora potrebbe fare la cosa anche impedendo ai clienti di raggiungere il sito della società di servizi.
Ora, come ho detto all'inizio il DDoS è l'evoluzione del DoS. Infatti un po' di anni fa il nostro hacker cattivo avrebbe cercato di attaccare il sito della nostra società in maniera diretta, cercando di creare molto traffico sperando (e a volte ottenendo) che il sito del servizio non riuscisse più a rispondere alle richieste di altri utenti.
Oggigiorno per far cadere un sito che rende dei servizi occorrono molti più utenti concorrenti (cioè molti utenti che tentano di connettersi in contemporanea) e per creare grosse quantità di traffico si usano molti dispositivi connessi a internet (distribuiti) che però sono controllati da un unico punto. Queste "reti" malevole sono chiamate botnet e sono alla base dei moderni attacchi di DDoS.
Questo è quanto occorre sapere sul DDoS.
Vi chiederete, ma allora perché nel titolo dell'articolo hai scritto "DDoS e virus"? Qual è la relazione tra DDoS e Virus informatico?
Beh, per essere chiaro, sono due cose diverse.
Per fare un paragone con il mondo militare il DDoS è una tecnica di attacco, al pari dell'assalto frontale, di un'imboscata o di un bombardamento aereo. Il Virus è invece un'arma, al pari di una baionetta, di un fucile mitragliatore o di una bomba termonucleare!
Per concludere, il fatto che DDoS e Virus siano due cose diverse non significa che non possano essere utilizzati per raggiungere uno obiettivo comune.
Per tornare al paragone militare, un assalto frontale può essere condotto impiegando armi di diverso tipo. Un DDoS può essere eseguito utilizzando una botnet creata infettando i dispositivi con Trojan Horse, Virus e/o altri malware.
Se volete vedere un esempio di un DDoS, potete dare uno sguardo a come funziona l'attacco Mirai di qualche tempo fa.
Per approfondire:
- What is a distributed denial-of-service (DDoS) attack? | Cloudflare
- DDoS Attack: What Friday’s Massive Internet Outage Was All About (futurism.com)